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L'ospedale Jazzolino di Vibo Valenta

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VIBO VALENTIA – UNA nuova morte sospetta che vede interessata una struttura sanitaria del Vibonese, con due medici indagati ed una famiglia, quella della vittima, che adesso pretende di conoscere la verità. L’ultima vicenda in ordine di tempo si è verificata sabato scorso, allorquando la signora Annunziata Mazzeo, 76 anni, di Zaccanopoli, si presenta, verso mezzogiorno, al presidio ospedaliero di Tropea lamentando dolori al petto. I sanitari l’avrebbero dunque sottoposta ad una serie di esami clinici, in primis l’elettrocardiogramma, dopo di che è stata visitata dal cardiologo Domenico Pontoriero, 60 anni, di Nicotera.

Il percorso non avrebbe fatto emergere particolari situazioni di pericolo per la salute dell’anziana, tant’è che la stessa è stata successivamente dimessa ed ha fatto ritorno a casa. Tutto sembrava risolto ma i disturbi della vittima non erano passati. Tutt’altro, con lo scorrere delle lancette, hanno iniziato ad accentuarsi sempre più, fino a quando la situazione è drammaticamente precipitata.

A circa due ore dalle dimissioni dall’ospedale tropeano, purtroppo, il decesso della 76enne per la disperazione dei familiari che, hanno immediatamente presentato denuncia presso la Stazione dei carabinieri, decretando, di fatto, l’apertura di un fascicolo d’inchiesta ad opera del sostituto procuratore di Vibo, Claudia Colucci, che nella giornata di lunedì ha provveduto ad iscrivere nel registro degli indagati sia il cardiologo Pontoriero che il medico Anna Furchì, 56 anni, di Ricadi – che ha visitato per prima la Mazzeo – contestando loro l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Tutti gli incartamenti clinici sono stati acquisiti dagli investigatori e confluiti nella documentazione a disposizione del pubblico ministero. Nella mattinata di ieri si sono svolti il conferimento incarico all’anatomopatologa Katiuscia Bisogni per l’autopsia sul corpo della donna e lo stesso esame tenutosi presso la camera mortuaria dell’ospedale di Vibo. A difendere i due indagati gli avvocati Pino Rombolà (per la Furchì) e Sandro D’Agostino (per Pontoriero) – che hanno provveduto a nominare quali consulenti medico-legale di parte gli specialisti Pistininzi e Tarsia – mentre i congiunti della donna (in pratica i figli e i nipoti, Nicolina, Giuseppe, Antonio, Carmelo, Domenico Antonio, Francesca, Caterina, Mariarosa e Maria) si sono rivolti all’avvocato Giovanni Vecchio.

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