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Uno degli incendi a Vibo

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Incendi in tutta la provincia di Vibo Valentia, danni alle colture e alle abitazioni, ettari di macchia mediterranea divorati dal fuoco

VIBO VALENTIA – Il giorno dopo l’apocalisse di fiamme resta la devastazione più cruda di un territorio sfregiato, devastato, stuprato in più punti. Danni per centinaia di migliaia di euro alle colture, abitazioni danneggiate, svariate migliaia di metri quadri di macchia mediterranea in fumo e un odore acre e insopportabile. Briatico, Pizzo, Spilinga, Ricadi, Vibo Valentia, Mileto, Maierato e Ionadi sono stati i comuni maggiormente colpiti.

Circolazione ferroviaria sospesa per diverse ore, con notevoli disagi per i pendolari e con molti convogli dirottati dalla stazione di Vibo-Pizzo a quella di Vibo Marina. Decine le persone, inoltre, che hanno dovuto abbandonare in fretta e furia le proprie case circondate dalle fiamme potendovi fare ritorno solo ieri mattina per fare la conta dei danni.

INCENDI A VIBO, VIGILE DEL FUOCO PROVENIENTI ANCHE DA FUORI PROVINCIA E FUORI REGIONE

I vigili del fuoco hanno svolto un lavoro encomiabile, correndo grandissimi rischi per porre un argine ai numerosi focolai che hanno colpito diversi comuni, soprattutto della fascia costiera, ma la loro azione non è stata sufficiente per via dei pochi mezzi a disposizione e soprattutto per la vastità dei roghi. Sono arrivati rinforzi da fuori provincia e fuori regione, ma la conformazione orografica, soprattutto quella del costone che va da Vibo a Pizzo non ha consentito un accesso via terra.

Nel pomeriggio di venerdì, in quest’ultima area, un solo elicottero in azione a fare la spola tra il mare e gli incendi. Troppo poco per spegnere il fuoco, soprattutto perché quest’ultimo è stato alimentato da un costante vento caldo proveniente da est. Tant’è che in serata la situazione è diventata ancora più grave anche perché, col calare dell’oscurità, il velivolo ha dovuto far rientro alla base. In questa porzione di territorio non si è vista l’ombra di un solo canadair – sicuramente impegnato altrove – che però avrebbe potuto offrire un apporto decisivo alle operazioni di spegnimento.

IL PD PUNTA IL DITO CONTRO LA REGIONE E IL PRESIDENTE ROBERTO OCCHIUTO

Il Partito democratico di Vibo ha subito messo sotto accusa il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che «di ritorno da Bruxelles ha fatto sapere che i vertici delle istituzioni europee hanno manifestato apprezzamento per il modello di contrasto ai reati ambientali (incendi, depurazione, rifiuti) adottato dalla Regione Calabria. È difficile crederci osservando la realtà della nostra provincia – ha affermato il segretario provinciale Giovanni Di Bartolo – Evidentemente i droni del presidente Occhiuto non volano nei cieli vibonesi. Meglio non attardarsi oltre in campagne pubblicitarie che si dissolvono nel nulla appena è necessario affrontare problemi concreti. I fatti drammatici di questi mesi, invece, consigliano all’Amministrazione regionale di concentrare risorse, uomini e mezzi, sia per implementare il controllo del territorio sia per rendere efficace e tempestivo l’intervento sui principi di incendio».

Passata la paura è tempo delle risposte anche da parte della magistratura che potrebbe aprire un fascicolo per incendio doloso che prevede la pena che va dai 3 ai 7 anni di reclusione.

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