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L'altopiano del Monte Poro (Foto Worlam)

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FILANDARI (VV) – Si inaugura domenica 10 luglio, alle 18.30, a Mesiano, porta d’ingresso al suggestivo altopiano del Monte Poro per chi arriva da Vibo Valentia, “Viboè”, il Mercato locale del comparto rurale vibonese.

L’iniziativa fa capo all’Associazione temporanea d’impresa, nata su impulso del Cogal Monte Poro Serre Vibonesi a valere sulla misura 16.4 del Psr Calabria 2014-2020. All’evento prenderanno parte l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, il consigliere regionale Michele Comito, il direttore del Laboratorio di sostenibilità ed economia circolare dell’Unisg di Pollenzo-Bra Silvio Greco, il sindaco di Filandari Rita Fuduli, il presidente del Distretto del territorio rurale vibonese Pino Grillo, il delegato del Wwf Calabria Angelo Calzone, il soggetto capofila del partenariato Caterina Bagnato, il presidente del Cogal Monte Poro-Serre Vibonesi Lello Greco.

Il mercato ha come obiettivo principale quello di accorciare la filiera per tutti i prodotti tipici del territorio rurale vibonese e ospiterà circa 30 aziende, rappresentative di diversi operatori del settore agricolo (della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari). Vi si potranno acquistare direttamente i prodotti tipici appartenenti alla tradizione alimentare del territorio rurale vibonese: la ‘Nduja di Spilinga, il Pecorino del Poro, i funghi delle Serre, la Cipolla rossa di Tropea, l’olio di oliva, il tonno rosso sott’olio, i dolci (mostaccioli, biscotti mandorlati, susumelle, torroni di arachidi e mandorle, biscotti all’anice), il gelato di Pizzo, il peperoncino, il miele (di melata, corbezzolo, sulla, castagno, agrumi, fichi, eucaliptus), le fileja, il fagiolo di Caria e San Nicola da Crissa e tanti altri prodotti ancora.

Nell’ambito del progetto, che oltre ai produttori ha coinvolto diversi partner, tecnologici e di servizi, quali le aziende Pubblicom di Ricadi e Cugliari Sas di Maierato, è prevista, inoltre, all’interno del mercato, la realizzazione di: un “laboratorio eno-gastronomico” dove poter svolgere attività di degustazione di cibi e vini, con la creazione di piatti realizzati esclusivamente con i prodotti tipici del territorio; uno spazio attrezzato (con aula, personal computer, video proiettore) per l’organizzazione di eventi e di percorsi didattici, ma anche un luogo dove verranno proiettate le storie delle singole aziende produttrici, l’esperienza lavorativa di chi fa il miele o la ‘Nduja, i salumi tipici o il formaggio pecorino; opportune azioni di animazione e promozione a raggio locale dei prodotti e del mercato, sia attraverso i canali web che attraverso la produzione di materiali pubblicitari.

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