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La dirigente Maria Grazia Gramendola ed il professor Onorato Passarelli

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VIBO VALENTIA – L’Istituto tecnico industriale (Iis–Itg e Iti) si rivela giorno per giorno una scuola d’eccellenza, al passo con i tempi e con le esigenze che la nuova era digitale richiede.

Non solo: è certamente una struttura che si adopera per il territorio, proponendo idee che possano essere di supporto anche per le categorie più fragili della società. Ad esempio, le persone affette da disabilità, non autonome e prive di autosufficienza.

Onorato Passarelli (professore di informatica presso l’istituto) ha ideato e progettato un sistema operativo digitale in grado di supportare le persone disabili nello svolgimento di alcune attività domestiche. In pratica, a queste persone basterà inserire un apparecchio elettronico sulla propria testa, fissare un oggetto che si vuole accendere (stufa, condizionatore, radio, lampadine e quant’altro) e questo si avvierà.

Ecco perché il titolo del progetto è “Cogito ergo possum”: con la mente, sarà possibile compiere le azioni domestiche desiderate.

Un’incredibile notizia che può realmente cambiare le abitudini quotidiane di chi è privato – proprio per via della disabilità – di poterle compiere. «Il progetto nasce l’anno scorso, da una mia idea – ha spiegato Passarelli – e prenderà forma quest’anno. Mette assieme alcune tecnologie: la realtà virtuale, l’intelligenza artificiale, un sistema nuovissimo che permette di interagire col computer attraverso il pensiero, e la domotica. Basterà guardare il dispositivo che si vuole attivare nella realtà virtuale: il sistema, infatti, riesce a intercettare le onde cerebrali».

Il progetto è stato sovvenzionato dal Ministero, attraverso i finanziamenti erogati per il Covid-19, ed è stato avviato con il bando “Stem”, pubblicato per finanziare l’acquisto di attrezzature. Un piano che mette assieme tutti i settori e gli indirizzi dell’istituto: i ragazzi della sede del geometra, guidati dal professore Sergio Policaro (altra figura essenziale nella realizzazione del progetto), si occuperanno proprio della realizzazione della “casa”. Fondamentale poi il lavoro dei ragazzi del settore elettrotecnica, elettronica, e informatica (questi ultimi per curare la programmazione).

Il lavoro inizierà questo mese, e durante l’anno sarà portato a compimento. Il professore Passarelli ha inteso precisare: «Vorremmo partecipare ad una delle gare del ministero, ad esempio le olimpiadi nazionali di robotica (già vinte in passato). I ragazzi eseguiranno il progetto seguiti dai docenti. È un progetto molto ambizioso, ma può funzionare».

Maria Grazia Gramendola (dirigente scolastico dell’istituto) è fortemente emozionata per il nuovo progetto che sta prendendo forma. «Questo è il un modo di conoscere la realtà che a noi sembra straordinario, ma in realtà è ciò che i tempi chiedono. La bellezza di questa scuola – ha continuato la preside – risiede nel fatto che le sue competenze sono in grado di cogliere tutte le necessità sempre con un tempo in anticipo. Io e il mio collegio desideriamo mettere al servizio del territorio ciò che sappiamo e possiamo fare. Noi siamo il centro del Meridione come “Learnig tester”, per il patentino della robotica: per conseguirlo è necessario venir qui e utilizzare gli strumenti appena comprati».

La preside, soddisfatta per le proposte didattiche che l’istituto continua a fare, ha così concluso: «Contiamo di mettere il progetto a servizio del territorio, per tutti coloro che ne avranno bisogno. Noi non dobbiamo smettere di sognare e di far sognare i nostri alunni».

Con questo progetto, tante azioni quotidiane – finora impossibili per una parte della popolazione – diverranno realtà. Ecco perché le idee non devono mai smettere di circolare: ogni intuizione può tramutarsi in opportunità. L’istituto industriale di Vibo insegna proprio questo.

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