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CALABRITTO – Il Covid uccide padre e figlio a distanza di una settimana. E’ l’ennesima triste storia legata alla pandemia che arriva dalle corsie ospedaliere. Ieri pomeriggio infatti, è deceduto un paziente di 46 anni di Calabritto, era stato ricoverato il 29 gennaio in terapia sub-intensiva della Palazzina Alpi e trasferito in terapia intensiva il 30 gennaio. Solo pochi giorni fa, il 9 febbraio, era deceduto suo padre, 85 anni, ricoverato il giorno prima del figlio nella stessa area Sub Intensiva.

La comunità altirpina è in lutto. Tutti conoscevano le vittime, raccontano di quel legame speciale tra papà e figlio, che erano sempre insieme. Un legame che purtroppo li ha uniti anche nella tragedia, se ne sono andati a distanza di qualche giorno. La cittadinanza si è stretta intorno ai familiari. A partire dall’amministrazione comunale di Calabritto.

Il sindaco, Gelsomino Centanni, commenta con dolore la tragica notizia rimbalzata nel centro altirpino nel pomeriggio di ieri. «Abbiamo deciso in queste ore di testimoniare con un manifesto pubblico la vicinanza ai familiari ed il cordoglio di tutta l’amministrazione e del consiglio comunale per questa terribile tragedia che ha investito la famiglia. Sento di interpretare in questo momento il sentimento di tutta la mia comunità, che piange un giovane, da sempre legatissimo a suo padre. Viviamo giorni difficili e speriamo di poterci lasciare alle spalle presto questa pandemia ».

Non è purtroppo l’unica vittima del virus nella giornata di ieri. Sempre al Moscati si è registrato un altro decesso, si tratta di un 66enne di Avellino, ricoverato dal 19 gennaio in terapia sub-intensiva e trasferito in terapia intensiva il 26. Sessantatré i pazienti ancora ricoverati nelle aree Covid delle due strutture ospedaliere irpine.

Nelle aree Covid dell’Azienda ospedaliera Moscati sono ricoverati 33 pazienti: 2 in terapia intensiva e 14 nella degenza ordinaria/ subintensiva del Covid Hospital; 15 nell’Unità operativa di Malattie Infettive e 2 nell’Unità operativa di Pediatria della Città ospedaliera. Presso l’Area Covid del P.O. di Ariano Irpino sono ricoverati 30 pazienti, di cui: 2 in degenza ordinaria, 10 in sub intensiva, 1 in Terapia Intensiva, 14 Medicina Covid e 3 in Cardiologia. Sono, quindi, 63 i ricoverati in Irpinia per coronavirus. Anche i contagi restano alti. Basti pensare che 395 casi trovati su 2.916 tamponi (sia antigenici che molecolari) esaminati nei laboratori abilitati della provincia di Avellino.

Ancora molto ampia la fascia dei comuni interessati dai contagi. Tra questi, quelli con maggiori casi sono i 31 di Ariano Irpino; 9 di Atripalda; 1 di Avella; 72 di Avellino; 7 di Baiano; 8 di Cassano Irpino;; 6 di Cervinara; 8 di Chiusano di San Domenico; ; 8 di Lauro; 13 di Lioni;; 22 di Mercogliano;; 12 di Montecalvo Irpino;14 di Monteforte Irpino 7 di Montemiletto; 13 di Montoro. E sul fronte vaccinazioni non va certamente meglio. sono state somministrate nei Centri Vaccinali dell’Asl di Avellino 717 dosi di vaccino così suddivise: 8 a Monteforte Irpino, 19 a Mirabella Eclano, 24 a Sant’Angelo dei Lombardi, 47 presso il Centro Vaccinale di Avellino, 39 a Montoro, 23 a Solofra, 29 presso il Centro Vaccinale di Ariano Irpino Vita, 39 a Vallata, 31 ad Atripalda, 23 a Moschiano, 22 a Cervinara, 27 a Montefalcione, 37 a Grottaminarda, 16 a Mercogliano, 9 a Altavilla Irpina, 52 a Mugnano del Cardinale, 6 a Lioni, 213 pediatriche, 12 presso MMG, 8 a domicilio, 22 Caserma Berardi, 6 presso Residenze sanitarie.

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