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Clemente Mastella

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NAPOLI- È il primo in Campania a scendere in campo in vista del turno elettorale del 25 settembre. Clemente Mastella sceglie il capoluogo della Campania per illustrare il suo progetto politico. “In Campania – dice Mastella un’area centrale forte esiste, non è un caso che io arrivo a cifre molto alte: secondo Noto in Campania sono al 9%“ E spiega: “Dopo l’uscita di scena di De Mita sul piano naturale, io rappresento l’ultimo erede di questa famiglia democristiana che è ancora molto forte in Campania e in Sicilia. Qui la direzione è andata verso sinistra, in Sicilia è andata verso destra. Se di questo vogliono tenere conto, lo facciano, altrimenti ne terranno conto gli elettori. A noi non ce ne frega nulla, facciamo la nostra battaglia a mani nude e andiamo avanti”.

Ma quali sono le richieste agli alleati che Noi di Centro avanza? “Di essere – dice Mastella – valutati per quello che siamo. Non siamo una piccola fronda, vale più la realtà territoriale di 11 milioni di abitanti tra Campania, Puglia, Basilicata e Molise, di quanto non valga l’insistenza su un territorio nazionale del 2%. il 2% in Toscana e in Emilia Romagna non serve, il nostro serve».

E’ evidente che se non dovessero giungere risposte, mai e poi mai “chiederemo l’elemosina”. Di più: «Nessuno mi ha chiamato, se mi chiamano io ascolto tutti, ma non vado a elemosinare niente a nessuno. Noi siamo anche disponibili ad andare da soli». E aggiunge: “Peraltro io ho già vinto nella mia città, Benevento, contro uno schieramento di destra e di sinistra, il 28 luglio ci sono le elezioni provinciali e vince il mio candidato rispetto al centrodestra e centrosinistra, e direi che non c’è due senza tre, vinceremo anche in alcuni collegi uninominali».

Il leader chiarisce anche la posizione di Noi di Centro nella logica delle alleanze. “ Due elementi di scaramanzia dovrebbero convincere il centrosinistra e in particolare il Partito democratico ad allearsi con Noi di Centro. Il primo è il nome indicato dal segretario del Pd Enrico Letta per la lista che sarà presentata alle elezioni: Democratici e progressisti”. Secondo Mastella “è un nome che porta male. Con Occhetto – ha detto l’ex guardasigilli in conferenza stampa a Napoli – si chiamavano ‘Progressisti’ e persero. Io consiglio, se sono ancora in tempo, di evitare la parola ‘progressisti”.

Il secondo elemento è più autoreferenziale: “L’ultima volta che in Italia ha vinto il centrosinistra è stato il 2006 e chi c’era nel 2006? Mastella. E vinsero grazie ai voti della Campania. Quindi, non fosse altro che per scaramanzia, per un pò di iella da evitare, consiglio di fare l’alleanza con noi. Chi non la fa – ha concluso Mastella – sono fatti propri”.

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