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NAPOLI – Volate, azzurri, nel cielo della città che più vi detesta, cercate di recuperare posizioni in classifica, ora che i quattro posti per la Champion’s iniziano ad affollarsi, al termine del girone di andata: questo l’invito che parte dagli angoli più sperduti del capoluogo campano, dopo la delusione della finale di mercoledì scorso, alla luce anche della notizia del rientro di Osimhen tra i convocati, e questa buona novella dovrebbe far ritornare alla mente l’esordio in campionato, 18 gare addietro, al Tardini, con il nigeriano che scalpitava in panca, in attesa di mostrare le sue qualità di “gazzella”, che appassionarono, dopo averlo visto all’opera nei secondi quarantacinque minuti, l’intera tifoseria, certa di essersi imbattuta nel “top player” di cui necessitava il team di De Laurentiis.

Nonostante qualche battuta a vuoto, che poteva starci, riconoscendo l’inesperienza legata alla giovane età ed alla non completa conoscenza del campionato italiano, in particolare delle attenzioni che i difensori rivolgono agli attaccanti, soprattutto se questi ultimi fanno leva sulla velocità. Il Bentegodi non è facile terreno di conquista, le sconfitte, quasi sempre immeritate, hanno il marchio di Sassuolo, Sampdoria ed Inter, mentre gli uomini di Juric, trainer con caratteristiche analoghe a quelle di Gasperini in quanto a scoperta di giovani di valore, hanno messo la museruola a Juve e Milan, e sconfitto la Lazio, in trasferta, ed è per questi presupposti che non occorre prendere il match sotto gamba, e correre il rischio di figuraccia, come accaduto con lo Spezia. Incutere nei calciatori la voglia di attaccare, di non arretrare il baricentro quando, e capiterà, gli avversari cercheranno di riversarsi nella metà campo partenopea: a Gattuso piaceva contrastare quando giocava, mentre, da allenatore, mostra limiti nel momento in cui deve impostare la partita per offendere, forse perché nel DNA di atleta aveva il compito di distruggere il gioco, lasciando ad altri le mansioni di portare minacce alla porta degli antagonisti. e quindi non sarà un caso che la squadra ha ottenuto più punti lontano dal “Maradona” che sul terreno amico, infatti su otto gare disputate in trasferta, ha raccolto sei vittorie e due sconfitte, al contrario delle gare casalinghe che hanno registrato cinque vittorie, tre sconfitte ed un pari.

Non sono i numeri di ciò che è stato e che resta immutabile, ma di ciò che sarà, a partire da oggi pomeriggio, dove il Napoli dovrà testare le sue reali possibilità di far parte del gruppo delle prime quattro, considerando che in settimana dovrà affilare le armi con la compagine del momento, l’undici di Italiano, che dopo aver soffiato la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia alla Roma, ha nuovamente messo in difficoltà i giallorossi, riusciti nell’impresa di battere lo Spezia, nei minuti di recupero, dopo che i liguri avevano, per ben due volte, ripreso il risultato di pari, dallo 0 -1 e sull’ 1 – 3.

Bisogna trovare le necessarie energie per il tour de force che attende gli azzurri, tra campionato, Coppa Italia (il 28 gennaio p.v. in casa, avversario lo Spezia) ed Europa League, che bussa alle porte, con il doppio confronto con il Granada (18 e 25 febbraio) : ci riuscirà Ringhio oppure il gruppo ha l’autonomia per capirlo da solo? Insigne, intanto, medita vendetta per annullare l’errore che lo ha portato alle lacrime ed alle scuse con compagni, società e tifosi: avrà solo rabbia oppure riuscirà ad essere sereno e concentrato ? Solo una prestazione da condottiero sarà gradita.

Probabili formazioni.

NAPOLI (4-2-3-1): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Hysaj, Demme, Bakayoko, Lozano, Zielinski, Insigne, Mertens. Allenatore: Gennaro GATTUSO   

VERONA (3-4-2-1): Silvestri, Dawidowicz, Gunter, Magnani, Faraoni, Tameze, Ilic, Dimarco, Barak, Zaccagni, Kalinic. Allenatore: Ivan JURIC                                 

Arbitro: Michael Fabbri (Sez. AIA Ravenna)Assistenti: Stefano Alassio (Sez. AIA Imperia), Niccolò Pagliardini (Sez. AIA Arezzo)IV uomo: Antonio Di Martino (Sez. AIA Teramo)VAR: Luigi Nasca (Sez. AIA Bari)AVAR: Filippo Meli (Sez. AIA Parma).

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