X
<
>

Condividi:
6 minuti per la lettura

Questa è la partita che Xi Jinping vuole vincere per consolidare il potere autocratico nel mondo. L’ombra cinese incombe su ogni affare russo ma presto sarà esproprio societario. L’Europa si è liberata dell’unico asset di Putin – il monopolio del gas – e a lui rimane pochissimo tempo di vita sul piano economico. Nel mondo è cambiato tutto. Prima la forza di un Paese era l’industria pesante ora i padroni del mondo sono le nuove schegge. La Cina usa Tik Tok come strumento di politica e Stati Uniti e Europa vanno dietro per bloccare tutto. La partita è la nuova manifattura con l’intelligenza artificiale in un circuito di multinazionali che sostituiscono gli Stati. L’Europa ha solo Atos e la Cina ha un gigante come Alibaba. Il grande hub italiano del Mediterraneo metta al centro la manifattura del futuro unendo le due sponde del Sud Europa e del Nord Africa non solo con le reti dell’energia ma anche con quella dei nuovi cervelli del mondo

Abbiamo raccontato che la guerra di invasione della Russia in Ucraina ha aperto gli occhi all’Occidente. Perché ha segnalato a tutti quelli che vogliono vedere che per la prima volta c’è una democrazia a Est che sfida apertamente il regime autocratico di Putin. Prima ancora di Zelensky c’è un popolo che parla russo che difende la sua sovranità e i suoi confini e che, soprattutto, si sente europeo e ha scelto l’Europa.

L’Ucraina ha dimostrato di avere al suo interno una forza diversa e il mondo non vuole che si spenga questo cambiamento. È la sfida della civiltà europea nel cuore dell’Est dominato dall’egemonia autocratica di Putin. Questo punto non viene colto nella sua dirompenza dagli analisti italiani. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo perché è il punto decisivo. Agli occhi di Putin esiste il rischio che quella che lui chiama “l’infezione ucraina” contagi il suo popolo e porti alla fine del percorso la stessa Russia fuori dall’autocrazia. Lui con la follia dei carri armati a Kiev compie il “capolavoro” di fare scoprire all’Occidente la svolta Ucraina nell’Est che è il ventre molle dell’Europa.

La sfida che oggi diventa possibile non è quella di portare a Est la Nato, ma la democrazia. Che è ciò che teme la stessa Cina. A Est c’è un miscuglio tra Asia e Europa e ora in quel grande pezzo di mondo che si chiama Eurasia, in uno scenario internazionale diventato policentrico dove non esistono più Russia, Stati Uniti e Europa ma anche Africa e India, si delinea l’occasione storica per la vecchia Europa di guadagnare terreno rispetto all’Asia in un’area strategica del mondo. Tutto questo ancorché la stessa Europa permanga frazionata in una miriade di interessi nazionali. Dove anche i cosiddetti giganti come Germania e Francia sono nani e da soli senza futuro, ma fanno finta di non accorgersene. Il cammino della democrazia nell’Est dove Asia e Europa si incontrano è lungo, ma il mondo sa che questo cammino è possibile e il solo fatto di averne coscienza cambia lo scenario dell’economia mondiale.

Questo è quello che è successo. Ha cambiato la globalizzazione e continua a cambiarla accorciando le catene della logistica. Ha rilanciato l’asse Sud-Nord che inevitabilmente sostituirà quello Est-Ovest. Potremmo dire che storia e geografia combattono a favore del Mezzogiorno d’Italia destinato a diventare il nuovo grande hub della manifattura e dell’energia del Mediterraneo che è l’unica possibilità concreta di crescita aggiuntiva per l’Europa e che toglie alla Russia di Putin l’acquirente unico della sua economia monotematica e la condanna alla marginalizzazione. Diciamocelo chiaro. L’economia russa non regge una guerra perché ha bisogno di rifornire la sua economia ma non può farlo.

Ha perso cinque punti di prodotto interno lordo rispetto alle previsioni ed è l’unica economia al mondo in recessione. Sono scappate più di mille aziende e si assiste a una migrazione senza precedenti di cervelli. Le previsioni fino al 2024 sono ulteriormente negative perché la Cina può garantire al massimo un quindicesimo dei ricavi che garantiva l’Europa con gli acquisti di gas da piattaforma. Questo discorso economico che è cruciale gli americani non lo capiscono.

I cinesi invece lo hanno già capito e provano a mangiarsi tutta l’Asia ex sovietica che diventerà cinese dal punto di vista economico. Altrettanto stanno facendo Xi Jinping e i suoi sodali con tutta l’Africa “russa” che già sente l’ombra cinese che incombe su ogni genere di affari ma che presto sarà occupazione tout court sotto forma di esproprio societario. Tutto quello che sta facendo Putin è di mandare a morire in un posto che nemmeno conoscono tutti i ragazzi della Siberia contribuendo a iniettare veleno nel corpaccione sociale del suo Paese e determinando nei fatti un fenomeno contagioso di forte denatalità che è la prenotazione più sicura della caduta del Pil futuro.

Teniamo conto che l’economia russa si articola su un terreno infinito, ma è più piccola di quella italiana. Teniamo conto che il suo asset storico era il monopolio sul gas in Europa, ma quando l’Europa stessa e l’Italia prima di tutti con Mario Draghi e la Germania con Scholz per ultima hanno comunque dimostrato di potersi liberare dal monopolio del gas di Putin a lui è rimasto pochissimo tempo di vita sul piano economico e si ritrova con spalle al muro.

I putiniani di casa nostra farebbero bene a prenderne atto e evitare all’Italia le solite figure da Paese di operetta. Nella situazione data che è certa e reale, il pilotaggio dentro il nuovo scenario mondiale determinato da guerra e pandemia sul piano economico può farlo solo il cinese Xi Jinping perché è cambiato tutto e nel mondo autocratico è la sola potenza davvero globalizzata che gioca la sua partita nell’economia del futuro avendo investito in tecnologia e sapendo che la pace con i mercati di nuovo completamente aperti vale per Cina oltre un trilione di dollari.

Nel mondo è davvero cambiato tutto. Prima la forza di un paese era l’industria pesante come l’acciaio ora i padroni del mondo sono le schegge come Amazon, Google e così via. La Cina ha capito prima di tutti che Tik Tok è uno strumento di politica e negli Stati Uniti e in Europa sono ora tutti concentrati lì per capire bene dove e come andare a combattere la guerra del mondo contro Tik Tok con lo scopo di oscurare tutto. Farebbero invece bene a concentrarsi sulla nuova manifattura con l’intelligenza artificiale che non puoi evitare e che, anzi, detterà sempre più legge. Devi saperti muovere in un circuito di multinazionali aperte con imprese che si sostituiscono direttamente agli Stati nella produzione di computer e di tutto.

Per capirci, l’Europa ha solo Atos che è la ex Bull sulla gestione dei flussi di comunicazione e, dall’altra parte, c’è il gigante Alibaba che è in Cina. Anche per questo siamo sempre più convinti che il nuovo grande hub italiano del Mediterraneo se non vuole essere solo uno slogan deve mettere al centro la manifattura del futuro unendo le due sponde del Sud Europa e del Nord Africa non solo con le grandi reti e la logistica energetica ma anche con l’industria del futuro che è quella dei nuovi cervelli del mondo. Se saremo in grado di farlo il grande errore di Putin che appartiene ai crimini della storia e ai delitti dell’economia sarà almeno servito a ridare all’Europa attraverso noi quella centralità di cui ha bisogno se vuole provare a essere tra i grandi player globali del nuovo mondo.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE