X
<
>

Il presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato

Condividi:
2 minuti per la lettura

ROMA – La Corte Costituzionale ha bocciato il referendum sulla cannabis. In conferenza stampa il presidente della Consulta, Giuliano Amato, ha spiegato perché è stato dichiarato il no al referendum sulla cannabis per il quale erano state raccolte oltre 600mila di firme.

PERCHÉ È STATO BOCCIATO?

“Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum sulle sostanze stupefacenti – ha spiegato Amato – non sulla cannabis”.

“Il quesito è articolato in tre sottoquesiti ed il primo prevede che scompare tra le attività penalmente punite la coltivazione delle sostanze stupefacenti di cui alle tabelle 1 e 3, che non includono neppure la cannabis ma includono il papavero, la coca, le cosiddette droghe pesanti. Già questo – ha concluso – sarebbe sufficiente a farci violare obblighi internazionali”.

RADICALI: “DUE MILIONI DI FIRME ANDATE IN FUMO”

“Con questa nuova fumata nera sono state bruciate quasi 2 milioni di firme raccolte per i referendum eutanasia e cannabis. Si tratta di sentenze politiche che cancellano la più grande mobilitazione popolare della storia recente. È un brutto giorno per la democrazia nel nostro Paese”. Così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.

“Legalizzare la cannabis e i suoi derivati, lo ricordiamo ancora, vuol dire minare alle basi la criminalità organizzata che ricava la maggior parte dei suoi proventi dal traffico di droga. Significa anche separare il mercato della cannabis da quello delle droghe pesanti e poter finalmente creare decine di migliaia di posti di lavoro, non ultimo significa anche la realizzazione di introiti miliardari per lo Stato. Tutto questo i cittadini, tra di loro moltissimi giovani, lo hanno capito firmando per il referendum che abbiamo promosso insieme all’Associazione Coscioni. C’è una gran parte del Paese che guarda al futuro e che ha testimoniato nel corso di questi anni il fallimento delle politiche proibizioniste. Tutte questo prospettive oggi sono state negate ma noi continueremo a lottare contro il mercato nero delle mafie e contro la condanna ad essere fuorilegge che colpisce milioni di consumatori”, concludono.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE