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Una delle numerose proteste degli agricoltori

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Colpo di acceleratore dell’Europa sulle correzioni della politica agricola: proteste ed elezioni hanno convinto le istituzioni europee a un cambio di passo per accogliere le richieste degli agricoltori


Riforma Pac, pratiche commerciali sleali, genetica green e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea delle nuove regole sulle indicazioni geografiche. A un mese e mezzo dalle elezioni europee le istituzioni comunitarie hanno accelerato l’iter di alcune misure su cui da qualche anno è in atto un braccio di ferro con gli agricoltori della Ue. L’insoddisfazione dei produttori di tutti i Paesi europei che hanno portato direttamente a Bruxelles e mai con tanta forza le proteste, il nuovo ruolo riconosciuto in questi ultimi anni all’agroalimentare, ma soprattutto la spinta elettorale hanno “convinto” la Commissione ad accettare le richieste di cambio di rotta.

Già prima delle manifestazioni la presidente Ursula von der Leyen aveva mostrato una posizione ammorbidita con l’impegno a concordare le misure con gli agricoltori. Negli ultimi anni le regole sembravano piuttosto imposte dall’alto. Ma ad aiutare il nuovo corso anche l’uscita dalla Commissione di Frans Timmermans, portabandiera del “verde” a tutti i costi anche a scapito della produzione agricola. Un motivo per il quale la Coldiretti già da un paio di anni aveva ingaggiato una dura battaglia contro il vice commissario accusato di voler abbattere l’attività produttiva per trasformare il territorio comunitario in un giardino e aumentare l’import.

L’EUROPA VERSO LE CORREZIONI ALLA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA

Sotto accusa l’eccesso di ambientalismo della Politica agricola comune con il rischio di spingere le aziende, soprattutto quelle più piccole, a chiudere pregiudicando la tenuta dei territori. Alla fine tra proteste, diplomazia e pressing sulle istituzioni il risultato è arrivato. Il Parlamento Ue ha dato il via libera alla revisione della Pac che riconosce flessibilità agli Stati membri. Il green deal resta un faro, ma senza derive talebane. Il testo varato dall’Europarlamento ha recepito le proposte del Comitato speciale agricoltura del Consiglio su cui la commissione Agricoltura aveva già espresso il parere positivo.

Il primo punto è norme meno rigide sulla condizionalità, quelle regole che gli agricoltori sono obbligati ad applicare pena la perdita dei contributi e che spesso si traducono in un aggravio di burocrazia. Gli Stati membri potranno concedere esenzioni nei casi in cui la stretta verde risulti inapplicabile, per esempio a causa di fenomeni legati ai cambiamenti climatici. E poi niente controlli per le piccole aziende sotto i dieci ettari, pari al 65% del totale. Cancellato infine l’obbligo di abbandonare le aree coltivabili.

“C’è ancora molto da fare – ha commentato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida – ma con queste prime modifiche il segnale che abbiamo lanciato all’intero comparto e in Ue è chiaro: vogliamo politiche agricole giuste e più rispettose del ruolo dell’agricoltore”. La Coldiretti ha rivendicato il risultato della mobilitazione pacifica dei propri agricoltori e ha ricordato anche l’altro obiettivo centrato e cioè la proroga degli aiuti di Stato, nell’ambito del quadro temporaneo per l’Ucraina. “Una misura necessaria – ha spiegato Coldiretti – per arrivare a una moratoria dei debiti per le imprese agricole colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli”.

INTERVENTI ANCHE SUL SETTORE DELLE PRATICHE COMMERCIALI SLEALI

La Ue si è impegnata a intervenire anche sul fronte spinoso delle pratiche commerciali sleali con un ulteriore giro di vite della direttiva del 2019. Pandemia e guerre hanno esasperato infatti le sperequazioni nella filiera alimentare. Si rafforzeranno pertanto i controlli con un Osservatorio dei costi di produzione, dei margini e delle pratiche commerciali nella catena di approvvigionamento alimentare. Tra gli impegni anche l’applicazione transfrontaliera delle pratiche sleali.

In dirittura è arrivato il regolamento relativo alla protezione delle indicazioni geografiche per vino, bevande spiritose e prodotti agricoli che entrerà in vigore il prossimo 13 maggio. Su entrambi i provvedimenti (pratiche sleali e Ig) determinante è stato l’impegno dell’europarlamentare Paolo De Castro che non si presenterà alle elezioni privando così la squadra italiana di una delle migliori competenze in campo agroalimentare. Importante infine l’ok definitivo di Strasburgo alla genetica green che contribuirà a ridurre chimica e risorse naturali e a tutelare le colture da patologie e insetti.


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