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Il saluto romano dell'assessore lombardo Larussa al funerale del cognato

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A proposito di saluti romani ai funerali, con tanto di mobilitazione di filologi chiamati a svelare l’evidente intento fascista dei suddetti saluti per censurarli va segnalata, e riportata alla memoria, l’elegante nonchalance di Francesco Rutelli. Di fronte alla salma di Giano Accame – già ragazzo di Salò, grande intellettuale, un protagonista del civile dibattito tra destra e sinistra – vestito nel suo ultimo viaggio con indosso la sua camicia nera. E fu allora che il già sindaco “de sinistra” di Roma, il democraticissimo ministro della Repubblica, l’esponente più che autorevole dell’identità laica e radicale d’Italia se ne restò in piedi – sugli attenti – rispettando la volontà ultima di Giano: presentarsi al cospetto dell’Altissimo con l’uniforme della sua giovinezza. E della sua sconfitta. Tutto qua.


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