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Matteo Renzi

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Il 2 giugno ha avuto un contrappunto, un attrito tutto di romanticismo e poesia. Le cronache dal mondo, nel frattempo che la parata repubblicana andava infatti a svolgersi, raccontavano un matrimonio coronato, e cioè l’unione del principe Hussein, figlio di Abdullah e Rajwa al Saif. Rania, l’incantevole sovrana, salutava nella splendida nuora «il frutto delle mie preghiere ad Allah». Oltre centro altri Re, Regine, Principi e Principesse, e poi ancora personalità di rango borghese arrivano da ogni angolo della Terra per presenziare all’evento ad Amman, in Giordania e in tutto questo stupefacente mondo da Mille e una Notte – ebbene sì, tiè! – c’erano solo due italiani: Matteo Renzi con sua moglie, la signora Agnese. Festoso e perfino dolce il tweet del senatore dalla grande bellezza di Petra ma a oggi non s’è ancora capito se Renzi sia andato ad Amman per partecipare alle nozze o per salvare la festa del 2 giugno a Roma, avendo lui – Jep Gambardella assoluto – il potere di farla fallire.


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