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Giorgia Meloni con don Maurizio Patriciello a Caivano

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Le basi della svolta di Caivano, un «territorio che sarà radicalmente bonificato», dove sono state stuprate due cuginette di 11 e 12 anni da un branco di adolescenti, saranno, principalmente, l’istruzione e i servizi, non solo repressione e rafforzamento dei controlli per la sicurezza. Ieri mattina il premier Giorgia Meloni è giunto al Parco Verde, dopo aver accettato l’invito del prete anticamorra don Maurizio Patriciello. Dalla folla si è levato anche qualche applauso, qualcuno ha inneggiato alla premier: “Giorgia, Giorgia”. Lei si è poi lasciato il portone di legno scuro della parrocchia alle spalle, restando a colloquio con don Patriciello per oltre mezz’ora. Più insegnanti, più assistenti sociali, una biblioteca, e il centro sportivo ‘Delphinia’ da riportare a nuova vita «entro la prossima primavera».

«Mancano pochi mesi alla primavera del 2024, ma credo che manterrà la sua parola. Meglio di così non poteva andare. Noi abbiamo un desiderio grande di applaudire ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare» ha sottolineato don Maurizio. Un tempo nella struttura c’erano «piscine, campi da tennis», oggi «è una discarica a cielo aperto», dove si è consumata una delle tante violenze sulle due giovani vittime. Adesso il Presidente del consiglio vuole imprimere un cambio di marcia, una svolta appunto, affinché Caivano diventi «da problema a modello», con le periferie al centro dell’agenda di governo, i ministri – promette – inviati nel Comune nell’hinterland napoletano a vigilare, segnare il cambio di passo. Meloni cita Sant’Agostino, «comincia a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e magari potresti scoprirti a fare l’impossibile. E quello che vorremmo fare qui».

L’istituto “Morano” ne è un esempio tangibile. A guidarlo è una ‘donna coraggio’: la preside Eugenia Carfora, «che ogni giorno recupera alunni che non vengono a scuola andandoli a prendere casa per casa», le riconosce Meloni, definendola una «persona straordinaria». Ma per riportare i ragazzi tra i banchi, nelle scuole che sorgono nelle aree più disagiate del Paese, occorre fare di più. Per questo, il premier annuncia che per contrastare la dispersione scolastica le norme esistenti «vanno rafforzate», a partire dalle «sanzioni per quelle famiglie che decidono di non mandare i figli a scuola». Le “direttrici” indicate da Meloni sono due: «controllo del territorio e servizi». «Penso occorra tentare di dare segnali diversi. Uno Stato giusto ha prima di tutto il dovere di difendere i più deboli – sottolinea – una politica coraggiosa, uno Stato serio, devono essere capaci di mettere la faccia soprattutto sulle cose che sembrano difficili da risolvere, assumendosene la piena responsabilità. E’ esattamente quello che intendiamo fare. Non siamo venuti qui a limitarci alla pur doverosa condanna, alla pur doverosa solidarietà, siamo venuti qui a dire che intendiamo agire e metterci la faccia».

«Il Parco Verde di Caivano non è l’unico territorio che versa in queste condizioni, anche qui serve una svolta, bisogna invertire questa tendenza, partendo da questo territorio che oggi è conosciuto alla cronaca per le sue problematiche e l’obiettivo che ci diamo è che domani possa essere conosciuto alle cronache perchè rappresenta un modello: da problema ad esempio – ha assicurato Giorgia Meloni – questo è l’obiettivo del Governo, con la collaborazione di tutte le istituzioni. Le direttrici dell’azione saranno la fermezza dello stato contro la criminalità, contro l’illegalità, contro la droga. Questo territorio sarà radicalmente bonificato».

Non poteva mancare un passaggio sul tema lavoro, soprattutto le contestazioni a seguito dell’abolizione del Reddito di Cittadinanza. «L’albero che cade fa sempre più rumore della foresta che cresce, ma c’è – ha sottolineato – una foresta che cresce anche qui. Bisogna riconoscere il valore di queste persone, però, voglio dire che ho molto apprezzato il fatto che in questi giorni si siano fatte avanti tantissime realtà imprenditoriali, associazioni di categoria, per dire vogliamo fare anche noi la nostra parte e noi le coinvolgeremo tutte».

«Tra l’altro in tema di lavoro – ha ricordato il premier – parte proprio domani (oggi, ndr) la piattaforma del ministero del Lavoro alla quale per esempio gli ex percettori di reddito di cittadinanza, ma non solo, possono rivolgersi per avere la possibilità di avviare corsi di formazione retribuiti, il servizio civile. Abbiamo messo in rete tutto il tema dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. È un altro pezzo molto importante del lavoro che va fatto su questi territori», ha concluso. Sul tema dell’istruzione le notizie sulla svolta di Caivano arrivano dal ministro Giuseppe Valditara che proprio mercoledì ha firmato il decreto Agenda Sud, che stanzia 265 milioni e mezzo per oltre 2000 scuole del mezzogiorno. «Fra queste ne abbiamo individuati 245 di cui 4 a Caivano che avranno una attenzione particolare – ha spiegato – su Caivano stanziamo 1 milione e 560 mila euro questo vuol dire che ci saranno più docenti sulle scuole medie cioè sulle scuole secondarie primo grado di Caivano, ci saranno una ventina di docenti in più vuol dire garantire risorse per garantire la scuola aperta tutto il giorno per iniziative laboratoriali extracurricolari nel pomeriggio, vuol dire una formazione specifica per i docenti, vuol dire aver trovato le risorse per pagare i docenti che faranno attività extracurricolari, vuol dire un’azione, e qui ci sarà un fondo specifico solo su Caivano di un milione di euro, all’interno di quel milione e 560 e per azioni di sostegno e sociale e psicologico ai ragazzi appartenenti ai contesti più fragili. Questo anche per supplire alla mancanza degli assistenti sociali ma qui è un discorso molto più ampio».

In aeroporto il Presidente del Consiglio ha poi incontrato il governatore campano Vincenzo De Luca. «Meloni ha comunicato la volontà di assumere Caivano come intervento modello di riqualificazione e rinascita di un territorio. Un modello che richiederà l’impegno di tutte le istituzioni, a tutti i livelli» ha scritto sui social il presidente della regione Campania. La rinascita di Caivano è pianificata. Ora alle parole devono seguire solo i fatti.


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