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Fedez e Chiara Ferragni

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LA CAMPAGNA vaccinale lombarda inciampa sui vip. Prima è stato il caso dello scontro con i Ferragnez, poi il caso della contessa Camerana, diventata celebre come “la villeggiante di Portofino” per un’intervista in cui la nobildonna si lamentava per la poca vivacità di Portofino. Antonella Carnelli De Micheli Camerana, seconda moglie del defunto conte Carlo Camerana azionista di Exor-Fca, è diventata nota ai più per un’intervista sulla testata di famiglia Repubblica: la nobildonna esprimeva la sua sofferenza per la “prigionia” nella sua villa di Portofino, celebre località extralusso della riviera ligure.

Un articolo che è stato sbertucciato su alcuni giornali come classico esempio di ricchi che parlano di sofferenza a sproposito, ma qualcuno ha anche approfondito la storia interrogandosi su quando la donna si sarebbe vaccinata. Ne è nato uno scontro su Dagospia, sito che suggeriva la probabile esistenza di una lista per vip che sarebbero stati vaccinati in anticipo rispetto ai comuni mortali. Il Fatebenefratelli, ospedale milanese dove si è vaccinata la contessa Camerana, non ha rilasciato dichiarazioni in merito, ma il caos lombardo sulle prenotazioni lascia spazio a molti dubbi: ci sono segnalazioni di persone che avevano un numero di prenotazione molto più basso di quello dichiarato dalla contessa, ma ancora sono in attesa di una prima dose. La nobildonna invece è già al mare da tempo e con la vaccinazione completa. Lei ha negato l’esistenza di liste per privilegiati, ma è un fatto che diversi più anziani di lei (è della classe 1941) sono ancora senza prima dose in Lombardia.

Ma non è il primo problema con i vip per la campagna di vaccinazione lombarda. Prima aveva smosso l’opinione pubblica il caso della “nonna di Fedez”. Chiara Ferragni, famosissima influencer e moglie dell’artista, aveva raccontato sui social dei problemi di sua nonna per prenotare e ricevere il vaccino. Il giorno successivo la donna era stata chiamata da un addetto alle prenotazioni che avrebbe chiesto “lei è la nonna di Fedez?”. Quando però i Ferragnez hanno raccontato la loro versione della storia, la Regione è stata costretta a smentire parlando di un errore nella prenotazione.

Non una novità che più di altre sta subendo l’effetto del Covid sia a livello economico che sociale: anche a livello politico ormai la Lombardia è a pezzi, con una consistente parte della classe politica completamente bollita. L’unica consolazione per la Lombardia sul fronte vip e vaccinazioni sembra sia non avere Andrea Scanzi tra i propri cittadini: il notissimo giornalista è stato infatti travolto dai suoi fan perché la sua vaccinazione gli è costata una fortissima polemica proprio contro le vaccinazioni ai vip, sebbene lui abbia dichiarato apertamente tutti i passaggi della vicenda dal primo minuto. In Lombardia invece sul tema c’è il silenzio più assoluto.

Nel frattempo nella regione prendono corpo le misure nazionali decise dal commissario nazionale generale Paolo Figliuolo che ha imposto di vaccinare esclusivamente per età: in Lombardia si fermano dunque le vaccinazioni per gli insegnanti, anche se non del tutto come ha spiegato il governatore leghista Attilio Fontana: «Per quanto riguarda gli insegnanti, dopo il provvedimento del commissario Figliuolo, abbiamo sospeso la somministrazione salvo per coloro che si erano già iscritti e avevano ottenuto un appuntamento. A questi completeremo l’operazione di somministrazione».

«Per quelli che già si erano prenotati e non erano ancora stati vaccinati, che sono pochissime migliaia, finiremo le somministrazioni al massimo entro venerdì», ha aggiunto il vicepresidente Letizia Moratti, spiegando poi che la campagna lombarda ha comunque cambiato ritmo: «Il primo milione di dosi l’abbiamo somministrato in 78 giorni e il secondo milione in 28 giorni. In soli cinque giorni abbiamo vaccinato 20mila ultra ottantenni non prenotati», ha affermato.  Nel frattempo dalla giunta lombarda spingono anche per le vaccinazioni aziendali: «Avere la programmazione di maggio è indispensabile anche per poter capire quando iniziare la vaccinazione delle aziende, perché anche su questo dobbiamo avere delle regole chiare – ha aggiunto Moratti -: quali fasce d’età e quali categorie aziendali vaccinare per prima. Vogliamo rispettare le regole nazionali, ma le dobbiamo conoscere perché le vaccinazioni aziendali ci portano via un carico importante agli ospedali e ne alleggeriscono la pressione».

Ma intanto non si fermano le proteste e le manifestazioni, compresa quella prevista oggi per chiedere l’apertura di un drive through nel parcheggio vicino alla metro Romolo, nella periferia sud di Milano: dal 30 ottobre 2020 risulta chiuso e requisito dalla Protezione Civile per “scopi di utilità sociali”. Sarebbe infatti dovuto diventare un drive-through per effettuare tamponi, ma da allora non è mai entrato in funzione ed è tuttora inattivo. Segno che se il ritmo è aumentato, non per questo la macchina lombarda ha tutte le parti in ordine.


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