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La conferenza stampa in Tribunale

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POTENZA – Sedici persone portate in carcere da Matera, Montescaglioso, Santeramo in Colle, Altemura, Grumo Appula, Taranto e Castellaneta. Altre cinque agli arresti domiciliari tra Matera, Santeramo, Bitonto e Francavilla Fontana. Più una, di Montescaglioso, sottoposta al divieto di dimora in Basilicata. E poi quattordici indagati a piede libero tra Montescaglioso, Matera, Policoro, Bernalda, Pisticci, Taranto, Cerignola, Bitonto, Genova, Vibo Valentia e Castel San Pietro, in provincia di Bologna.

Sono queste le coordinate dell’operazione antidroga messa a segno ieri mattina dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza e dalle sezioni anticrimine delle squadre mobili di Potenza e Matera della polizia.

Nel mirino degli investigatori sono finiti i «continui e reiterati approvvigionamenti da fornitori pugliesi e albanesi» di droga (cocaina, eroina, marijuana e hascisc) che veniva rivenduta nel materano, in particolare a Montescaglioso.

Proprio a Montescaglioso è residente Nunzio Paolo Castellaneta, di 56 anni, finito in carcere e ritenuto dagli investigatori a capo dell’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio delle sostanze stupefacenti. Un nome già noto alle cronache, quello di Castellaneta, pluripregiudicato per una serie di reati, alcuni dei quali risalenti anche agli anni Novanta, quando Montescaglioso fu lo scenario di una serie di omicidi nell’ambito di una faida tra clan.

Secondo quanto reso noto in un comunicato dal Procuratore distrettuale antimafia di Potenza, Francesco Curcio, nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 600 grammi di eroina e 300 grammi di cocaina.

Parte della droga sequestrata

Oltre a Castellaneta, sono finiti in carcere Ferdinando Barbetta, di 41 anni, Vito Perrone (30), di Laterza (Taranto); Paride Giosué (53), di Ginosa (Taranto); Aldo Hasa (27), Ervin Hasa (35) Aurelio Lomaistro (31) di Altamura (Bari); Vito Giuseppe Marcello (29) di Palo Del Colle (Bari); Francesco Menzella (57), Gerardo Miraglia (35), Letizia Mossuto (40), Rocco Motola (32), Francesco Pellegrino (52), Rocco Petrozza (45), Tommaso Milan Salluce (41) e Maria Teresa Santarsia (44) di Montescaglioso. Sono invece ai domiciliari Francesco Paolo Ciccarone (47) di Santeramo in Colle (Bari); Antonio Ciracì (48), Teresa De Mitri (24) e Michele Del Monte (45) di Montescaglioso e Grazia Guerrieri (57) di Palo del Colle.

Il divieto di dimora in Basilicata, infine, è stato disposto per Carmelo Andriulli (45) di Montescaglioso, in carcere da giugno del 2019 per l’omicidio di quello che gli inquirenti consideravano il referente per lo spaccio di droga in un altro centro del materano, Pomarico: Antonio Grieco, detto “o professor“” di Pomarico, trucidato il 27 maggio 2019 a Montescaglioso.

A far fuoco contro Grieco, ritrovato ancora caldo nel bosco di contrada Difesa San Biagio, sarebbero stati il 55enne di Pomarico, Antonio Armandi, e il 59enne Giuseppe D’Elia considerato il vero boss di Montescaglioso. All’indomani dell’omicidio, infatti, D’Elia ha iniziato a collaborare con la giustizia. E sono state proprio le sue dichiarazioni a permettere agli inquirenti di ricostruire i traffici di droga colpiti ieri mattina.

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