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Don Luigi Ciotti

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Legalità, differenze tra Nord e Sud, lavoro. Domani mattina don Luigi Ciotti sarà davanti ai cancelli dell’ex Om carrelli nella zona industriale di Bari. Il presidente nazionale di Libera sarà presente assieme a lavoratori delle aziende in crisi e ai segretari e rappresentanti dei sindacati per incontrare gli operai in lotta e dar loro il supporto dell’associazione per un’iniziativa che porta non a caso il nome di “Libera il lavoro”. Ad accompagnare don Ciotti ci sarà il referente di Libera in Puglia, don Angelo Cassano, della parrocchia di San Sabino di Bari.

La vertenza con impatto maggiore sul tessuto produttivo del territorio è senza dubbio quella annunciata da Bosch con i 700 esuberi in cinque anni per lo stabilimento di Bari, il secondo più grande della Puglia dopo quello dell’acciaieria ex Ilva di Taranto.

È di oggi l’incontro con la task force regionale e i sindacati confederali per trovare strumenti e soluzioni comuni da utilizzare per le diverse vertenze. Non si ha ancora ufficialità, intanto, sulla convocazione dei sindacati e della multinazionale tedesca al ministero dello Sviluppo economico.

Mentre all’iniziativa con don Ciotti, invece, parteciperanno delegazioni di lavoratrici e lavoratori di molte delle aziende in crisi del territorio: oltre a quelli della Bosch, ci saranno i dipendenti di Baritech, Natuzzi, Selectika, Arca, Ferramenta pugliese, Eataly, Palace hotel, ex Nova Apulia, Brsi, Saicaf e Spagnoletti.

La transizione ecologica, il caro dei prezzi dell’energia e la guerra in Ucraina rischiano di acuire una crisi che vede all’incirca 5 mila posti di lavoro a rischio tra Bari e provincia.

«In un Sud che sconta storicamente uno scarto con i livelli occupazionali del Nord Italia – riporta la nota dei sindacati, che promuovono un incontro simbolico, fatto nella zona industriale, davanti a una delle aziende chiuse e ancora in attesa di riconversione – e della media europea, con particolare riferimento alle generazioni più giovani, il rischio di un’emorragia occupazionale significa l’ennesima condanna ad un ulteriore impoverimento ed al rafforzarsi delle ingiustizie sociali.

È ora di rilanciare il sistema produttivo in chiave ecologica attuando una transizione verso un modello produttivo sostenibile dal punto di vista ambientale anche attraverso le risorse del Pnrr il cui utilizzo va garantito e monitorato da una gestione politica trasparente. Si tratta di soldi che fanno gola a molti, comprese le mafie, per questo è necessario che questi investimenti siano realizzati attraverso una programmazione compartecipata dalle parti sociali e che escluda il rischio di infiltrazioni».
All’incontro con don Ciotti sarà presente tra gli altri il segretario regionale Uil, Franco Busto.

«È un’iniziativa che serve a fare un focus sulle aziende in crisi, in una situazione veramente grave. I giorni scorsi anche il vescovo Satriano ha voluto incontrare i segretari dei metalmeccanici. Il momento è difficile e anche la solidarietà della chiesa in questi casi non può che farci piacere. Perché ci dice che c’è un cambio di pensiero, una maggiore attenzione generale sui temi del lavoro e sulle difficoltà dei lavoratori. E ci dà – conclude Busto – la certezza di non essere lasciati soli nelle nostre battaglie».

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