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Dopo quello accertato in provincia di Brindisi è stato individuato almeno un altro caso di contagio Covid della variante Omicron 2 in Puglia, di certo il primo a Bari. Tra oggi e domani i laboratori del Policlinico e dell’Istituto Zooprofilattico di Putignano potranno fornire ulteriori dettagli su quanto è stato analizzato. Omicron 2 è una definita come una “sottovariante” Omicron.

E secondo quanto è emerso fino a questo momento dagli studi degli esperti avrebbe maggiore trasmissibilità, soprattutto per i non vaccinati. Si conferma quindi l’identificazione di un caso nel capoluogo, ma ce ne sono altri probabilmente nel territorio regionale.

«Entro domani si conclude la flash survey che ci dirà con più precisione con quale frequenza stia circolando. Quello che possiamo dire al momento su questa sottovariante è che si caratterizza per una ulteriore maggiore trasmissibilità rispetto alla Omicron BA.1, soprattutto a partire dai soggetti non vaccinati», ha confermato la professoressa Maria Chironna, virologa dell’Università di Bari e responsabile del Laboratorio Covid del Policlinico di Bari.

Sul fronte dei nuovi contagi i segnali sono quelli generali di un calo della curva, sintomatici del superamento del picco della quarta ondata. Si registra infatti un numero di casi pressoché dimezzato rispetto al precedente rilevamento di domenica, anche se sono diminuiti di circa 10 mila unità i tamponi eseguiti. I nuovi positivi sono 2 mila 345 su 31 mila 744 test. Il tasso di positività si è così attestato al 7,3 per cento. Si contano purtroppo ancora quattro morti, numero identico al bollettino di domenica.

Rimane stabile invece l’occupazione dei posti letto negli ospedali: delle 105 mila 994 persone attualmente positive, 750 sono ricoverate in area non critica (domenica erano 751), 70 in terapia intensiva, numero identico alla precedente rilevazione. La tendenza è confermata dai dati riportati dall’Agenas.

Secondo l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’incidenza dell’occupazione dei posti letto in ara medica è al 26 per cento, 11 al di sopra della soglia critica del 15 per cento che ha decretato il passaggio in zona gialla, come indicato dal Comitato tecnico scientifico. Stabile anche l’incidenza che riguarda l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive, al 14 per cento (quattro punti percentuali sopra il limite della soglia critica).

Gli interventi del 118 per casi Covid o sospetti tali, sale al 9,39 per cento. Sono stati infatti 18 su 1.790. Le persone guarite dall’inizio della pandemia sono salite a 532 mila 177, quelle scomparse a 7 mila 322. L’Asl di Bari ha fatto sapere come sono state superate le 7mila vaccinazioni nel fine settimana.

Nei primi sei giorni di febbraio, invece, le somministrazioni effettuate nel Barese ammontano a 41 mila 221, di cui 26 mila 731 terze dosi, 11 mila 397 seconde e 3.093 prime dosi. In questa fase sono in crescita soprattutto le terze dosi, giunte a quota 756 mila 424, numeri in grado di assicurare la protezione all’85,4 per cento della popolazione sopra i 12 anni che ha completato il ciclo primario almeno quattro mesi fa.

Spicca, anche per la terza dose, l’adesione molto degli ultraottantenni, arrivata 96,4 per cento del totale della popolazione. Si registra un’ottima copertura per tutta l’ampia fascia degli over 50 (93,5 per cento) e anche i target più giovani stanno raggiungendo livelli di protezione adeguati: l’85,7 per cento dei 40-49enni ha fatto il richiamo, così come il 79,2 per cento dei 30-39enni, il 74,2 dei 20-29enni e il 56,5 per cento della fascia 12-19 anni.

Nella fascia pediatrica, tra 5 e 11 anni, nella quale la Puglia continua a primeggiare rispetto al resto del Paese, le dosi somministrate sono più di 67mila. La copertura con prima dose è pari al 54 per cento in tutta la provincia ed è del 36 con doppia dose.

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