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Un testimone della difesa oggi in aula, al processo che vede imputato Padre Fedele Bisceglia e il segretario Antonello Gaudio per violenza sessuale ai danni di una suora, ha dichiarato che il frate per il giorno della violenza, ossia il 1° giugno del 2005, ha un alibi.
Il processo, che si svolge a porte chiuse, è in corso dinanzi ai giudici del tribunale di Cosenza. Il testimone, rispondendo alle domande di difesa ed accusa, ha affermato che il giorno di una delle presunte violenze era in compagnia del frate e parteciparono ad una manifestazione religiosa in onore di Sant’Antonio. Nel corso dell’udienza di stamani è stato sentito anche il consigliere regionale Salvatore Magarò che ha descritto il legame di amicizia con padre Fedele, che conosce da circa 40 anni, ed i suoi rapporti istituzionali, in qualità di sindaco di Castiglione (carica ricoperta fino al 2004) con l’ex frate e l’Oasi francescana. Il consigliere ha poi parlato dei finanziamenti dati a padre Fedele sia nel suo ruolo istituzionale sia a titolo personale.
Nel corso dell’udienza i giudici del tribunale hanno accolto la richiesta della difesa per la revoca di una trentina di testimoni tra cui il vescovo di Cosenza, monsignor Salvatore Nunnari, ed un giudice del tribunale dei minori di Catanzaro. Il processo è stato aggiornato al prossimo 22 novembre.

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