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PIZZO – Ci risiamo. Purtroppo, ancora ci risiamo. Anche nel litorale di Pizzo ritorna l’incubo che, puntualmente, si ripresenta nei mesi di luglio. In ogni tratto della costa, dal centro storico alla periferia (Prangi, Marinella, Calamaio) le migliaia di persone che hanno pensato di trascorrere qualche ora di relax nelle spiagge di Pizzo in un’afosa domenica di Luglio, si sono ritrovati nella delusione cagionata dalla presenza di un mare pieno di spazzatura, di ogni sorta, ed invaso da liquami e schiuma probabilmente di provenienza fognaria. Ma è soprattutto la presenza in mare di rifiuti il fenomeno che ha rovinato la giornata a quanti si sono riversati in spiaggia.

La gente, indignata, chiede che vengano verificati i depuratori e gli impianti di sollevamento. Ma per l’invasione della spazzatura è un discorso diverso. Il mare, oltre che una risorsa per i residenti, per i quali sarebbe assurdo andarsene in vacanza in altre località marine, lo è anche per una città, come Pizzo, che vuol fare del turismo il settore trainante delle propria economia. Perciò, la prima offerta valida da proporre è un mare limpido e pulito. Poi, si può parlare di arte, di cultura, di manifestazioni, di gastronomia e di gelato quali attrattive incentivanti. La cittadinanza e gli addetti al settore commerciale, artigianale, alberghiero e balneare invocano una reazione finalizzata al richiamo delle attenzioni da parte delle istituzioni e degli organi deputati al controllo del territorio. In modo duro e risoluto, interviene il sindaco Gianluca Callipo per il quale non si ha a che fare con depuratori e pompe di sollevamento ma “con criminali che riversano, chissà dove, spazzatura in mare”. E assicura: “Nei prossimi giorni mi recherò alla Regione Calabria per chiedere e sollecitare misure forti per alleviare questa vergogna”.

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