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Il sindaco di Jacurso Ferdinando Serratore

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JACURSO (CATANZARO) – In correlazione all’affidamento diretto dei lavori di riparazione e manutenzione dei mezzi comunali a una società di Maida, nella quale è comproprietario al 50% il fratello del sindaco Ferdinando Serratore,  della cui fattispecie, per i provvedimenti di competenza, sono state informate sia la Prefettura di Catanzaro che il segretario comunale, il gruppo consiliare di minoranza Siamo Jacurso, con i consiglieri comunali Matteo De Vito, Salvatore Vonella e Marco Catozza, chiedono le dimissioni del primo cittadino,  denunciando con «profonda indignazione» una vicenda che vede il comune di Jacurso assegnare i lavori in maniera diretta e continuativa, quindi senza avviso pubblico di selezione.

Chiarimenti in merito erano già stati richiesti, il 13 gennaio scorso, specificano i consiglieri suddetti al segretario comunale ed alla Prefettura di Catanzaro, circostanziando i fatti, dai quali è emerso come, nel corso degli ultimi cinque anni, siano state emesse ben 33 determine di affidamento di incarichi e relative liquidazioni, in favore della società del fratello del sindaco, per importi superiori a quindicimila euro.

I consiglieri di minoranza affermano: «A seguito di una nota del 25.10.2021, da noi trasmessa agli uffici comunali, con la quale venivano invitati ed ammoniti ad evitare di porre in essere qualsivoglia situazione conflitto di interessi, l’ufficio tecnico comunale, trasgredendo l’invito, si determinava con un affidamento diretto in favore di tale società.  Pertanto, ci siamo fatti promotori di una richiesta presso gli uffici comunali coinvolti nella vicenda, quello amministrativo e tecnico, affinché potessero fornirci copie degli impegni di spesa e contestuali determine di liquidazione, eseguite in favore di questa ditta, a far data dal primo insediamento del Serratore, ovvero il 06/06/2016, fino al 31/12/2021. Abbiamo così rilevato la diffusa prassi di effettuare affidamenti continuativi e diretti, sempre e solo in favore di questa società (trattasi di officina meccanica), senza alcuna necessità ed urgenza, scoprendo anche la cifra esatta di tutte le spese effettuate dall’ente in favore della stessa, ovvero 15.103,16 Euro. I lavori effettuati, hanno riguardato il parco macchine comunali, tra questi spiccano gli interventi su una fiat punto del 1997 interessata, nel giro di pochi mesi, a lavori di riparazione per oltre 2.000 Euro.Dalla lettura della visura camerale, abbiamo avuto conferma di quanto già noto, ovvero che il socio titolare della ditta, al 50%, risultasse essere il fratello dell’attuale sindaco».

Proseguono: «Questo modus operandi, configura plurime violazioni di legge in materia di conflitto d’interesse, anticorruzione, rotazione e pubblicità’ negli incarichi affidati dalle pubbliche amministrazioni, nonché, una chiara situazione di incompatibilità di cui all’ art.61 c.1 bis TUEL che recita : “Non possono ricoprire la carica di sindaco o di presidente di provincia coloro che hanno ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini fino al secondo grado che coprano nelle rispettive amministrazioni il posto di appaltatore di lavori o di servizi comunali o provinciali o in qualunque modo loro fideiussore”».

«Riteniamo, quindi, indecoroso ed imbarazzante quanto avvenuto, dove interessi economici privatistici sono stati anteposti a quelli pubblici. Viene da chiedersi perché non sia mai stata fatta una selezione pubblica delle ditte per il conferimento dei servizi? Perché non si è mai verificata la presenza di offerte economiche più vantaggiose? Perché si è scelta sempre e solo, in tutti cinque anni di mandato, ed anche oltre, la stessa società, in assenza di convenzione, in danno delle locali aziende che offrono lo stesso tipo servizio? Il sindaco non ne era a conoscenza? il sindaco non sapeva che per ben 33 volte sono stati affidati incarichi alla ditta del fratello? O forse il sindaco non sapeva che la ditta fosse del proprio fratello?».

«La nostra scelta di scendere in campo – rimarcano i consiglieri – non è stata dovuta al perseguimento di un interesse personale, ma ad un’ideale di cambiamento del modo di fare politica, profondamente disatteso da questa amministrazione comunale, e tali condotte lo confermano. Crediamo fortemente che le istituzioni, ad ogni livello, debbano dimostrarsi un baluardo invalicabile di democrazia, legalità e correttezza. In questo caso, amaramente, constatiamo la continuativa violazione di queste buone pratiche proprio da chi, in campagna elettorale, tanto ha sostenuto la propria, presunta, superiorità morale. A questo punto, un gesto di dignità e coerenza, come le dimissioni del sindaco, sono da considerarsi un atto dovuto. In difetto siamo pronti ad agire nelle sedi competenti, affinché le illegalità ed i favoritismi cessino una volta per tutte, e venga ripristinata la legalità e la buona amministrazione all’interno dell’ente».

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