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Il tribunale di Cosenza

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È iniziato da pochi minuti il processo a carico di isabella Internò, accusata dell’omicidio del calciatore Donato Bergamini.

La difesa ha riproposto alla corte d’assise una questione sollevata già in precedenza davanti ad altri giudici, ma senza successo: la nullità del decreto di riapertura delle indagini preliminari.

Secondo l’avvocato Angelo Pugliese, infatti, l’inchiesta precedentemente archiviata fu riaperta nel 2017 con una consulenza affidata dall’allora procuratore Eugenio Facciolla al dottor Aldo Barbaro.

Quest’ultimo, poi, certificò l’esistenza di nuove tecniche di medicina legale che suggerivano di procedere con la riesumazione del corpo di Denis. Per Pugliese si tratta di un atto d’indagine che precede la riapertura dell’inchiesta, quindi nullo.

«È solo un parere, non una consulenza» hanno obiettato il pm Luca Primicerio e poi il patrono di parte civile, Fabio Anselmo, ritenendo la questione «totalmente infondata».

La corte si è ritirata in camera di consiglio e dopo un quarto d’ora di valutazione è tornata in aula con il responso: obiezione rigettata, il processo va avanti.

Prime schermaglie in aula tra difesa e parte civile. Oggetto del contendere la lista dei testimoni difensivi dalla quale l’avvocato Anselmo avrebbe voluto escludere la dottoressa Carmela Buonomo, l’anatomopatologa che ha stabilito, a suo dire con certezza tecnica, che Denis Bergamini fu soffocato.

«È stata già sentita in incidente probatorio» ha obiettato Anselmo, evidenziando poi come il medico che guidava quel pool, Antonello Crisci, sia ormai defunto.

La parte civile ha fatto accenno poi a un altro processo, quello per la morte di Stefano Cucchi, scatenando la reazione dell’avvocato Pugliese.

Il presidente Paola Lucente ha riportato l’ordine, prima che il codifensore Rossana Crìbari polemizzasse con il pm: «Usa troppi toni di certezza, se siamo qui vuol dire che tutte queste certezze non ci sono».

Anche in questo caso la Lucente è intervenuta a stemperare gli animi, richiamando poi i colleghi della Corte in camera di consiglio. La decisione è arrivata un tempi più brevi: sono ammessi tutti i suoi testi della difesa, tranne, per ora, i periti già sentiti in incidente probatorio.

Il processo entrerà nel vivo il 25 novembre, data della prima udienza in cui saranno sentiti i testimoni. I primi a sfilare in aula saranno l’ispettore Ornella Quintieri e l’assistente Pasquale Pugliese, entrambi della polizia giudiziaria di Castrovillari e autori dell’informativa su cui poggia l’inchiesta.

Seguirà un fitto calendario di udienze: il 26 e il 30 novembre, il 14 dicembre, poi il 10, 13 e 14 gennaio. Cinque addirittura le udienze in programma a febbraio. Da sentire infatti ci sono oltre duecento testimoni. E la volontà della corte sembra quella di procedere spediti.

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