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REGGIO CALABRIA – Sale a tre in Calabria il bilancio delle vittime conseguenti ai violenti incendi divampati degli ultimi giorni, una conta che, però, potrebbe addirittura aggravarsi.

Dopo i due morti, zia e nipote, a San Lorenzo (Reggio Calabria) di cinque giorni fa in un uliveto, oggi il ritrovamento di un anziano pastore in un casolare di Grotteria, sempre nel reggino.

Purtroppo una persona dispersa a Cardeto è stata ritrovata morta.

Quattro persone sono rimaste ustionate a Vinco, una frazione pedemontana di Reggio Calabria, tre si trovano al Pronto soccorso, una ha subito ferite meno gravi. Dei tre ricoverati in Pronto soccorso due versano in condizioni più gravi e potrebbero essere trasferiti presso il centro ustionati di Catania.

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IL GRIDO D’ALLARME DEL SINDACO FALCOMATÀ

«Un’altra vittima degli incendi: stiamo perdendo la nostra storia, sta andando in cenere la nostra identità, sta bruciando la nostra anima autentica nel silenzio generale». Questo il drammatico commento di Giuseppe Falcomatà, sindaco della città metropolitana di Reggio Calabria dopo aver appreso il rinvenimento del pastore ucciso dalle fiamme a Grotteria. «La priorità di oggi è spegnere questo inferno – ha continuato il primo cittadino – ma domani qualcuno dovrà rispondere a diversi perché».

«Ancora fiamme, ancora pericolo, ancora danni incalcolabili, la nostra montagna e le nostre colline continuano a bruciare. Incendi attivi anche oggi nei Comuni di San Luca, Grotteria, Mammola, San Giovanni di Gerace, Martone, Cardeto, Caulonia e Gioiosa Jonica. Chilometri e chilometri di verde continuano a bruciare, sono minacciati anche i faggi secolari del Parco Nazionale dell’Aspromonte, patrimonio Unesco. Si teme anche per il Santuario di Polsi (LEGGI). Ieri abbiamo chiuso al traffico la Sp1 nel tratto dello Zomaro. Chiediamo a tutti i residenti di fare massima attenzione, di allontanarsi se possibile dalle zone colpite e di evitare di percorrere le strade interne adiacenti alle zone incendiate».

«In Prefettura – ha aggiunto il sindaco – è stato attivato il Coc (centro operativo comunale). Siamo in contatto con i sindaci di tutti i Comuni colpiti che, lottando in prima linea, si stanno letteralmente gettando tra le fiamme pur di salvare il salvabile. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto in Prefettura di poter dispiegare l’utilizzo di uomini e mezzi dell’Esercito, che sono attivi da oggi. Abbiamo ottenuto la dichiarazione dello stato di calamità per il risarcimento dei danni e noi stessi, se necessario, accederemo al fondo di riserva della Città Metropolitana per sostenere chi nel fuoco ha perso tutto».

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In conclusione «la priorità oggi è spegnere questo inferno. Ma da domani qualcuno dovrà spiegarci perché è mancata completamente la prevenzione, Perché se c’erano le risorse disponibili non sono stati acquistati per tempo i mezzi aerei e di terra, Perché ci sono responsabili che con questo disastro hanno avuto il coraggio di andarsene in ferie. Tutti perché ai quali, da domani, chiederemo risposte. Ora lavoriamo in silenzio, e rispettiamo chi da giorni respira fumo e ingoia sudore e lacrime».

La Protezione Civile Lombarda in campo in Calabria

«Sono iniziate le operazioni della colonna regionale lombarda delle Protezione Civile, reparto Anti Incendio Boschivo, per l’emergenza incendi in Calabria.
“Volontari e mezzi hanno già effettuato diversi interventi”, ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in un post sulla sua pagina Facebook. “In Calabria, come in Sicilia e in Sardegna – ha aggiunto il governatore – da giorni si lotta incessantemente contro il fuoco. Ciò che fa più rabbia è la consapevolezza che molti dei roghi sono di natura dolosa o causati da disattenzioni”.

I punti critici nel territorio regionale

La situazione appare critica nel Catanzarese a Settingiano, Catanzaro (Pineta in loc. Siano), Decollatura, Gagliato, Borgia, Isca sullo Ionio; nel Crotonese Mesoraca; nel Cosentino Belvedere marittimo, Paola, Pietrafitta;nel Reggino Reggio Calabria (Santa Domenica), Ardore, Grotteria, Calanna, San Roberto, Cittanova, San Luca ;nel Vibonese nell’area tra Pizzo e Sant’Onofrio.

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