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L'ospedale di Crotone

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CROTONE – Non sarà sottoposto a perizia psichiatrica Luigi Amoruso, il disoccupato cinquantenne che martedì scorso davanti l’ospedale di Crotone ha aggredito, colpendola ripetutamente con un cacciavite, una dottoressa in servizio nel reparto di Medicina generale del nosocomio, Maria Carmela Calindro (LEGGI LA NOTIZIA), che si é salvata grazie all’intervento di un venditore ambulante marocchino, Mustafa Al Aoudi (LEGGI LA SUA STORIA).

Il Gip del Tribunale di Crotone, Romina Rizzo, davanti al quale si é svolta l’udienza di convalida dell’arresto, ha infatti rigettato un’istanza in tal senso che era stata presentata dai difensori di Amoruso, gli avvocati Mario Nigro e Luigi Amoruso, omonimo del disoccupato. Secondo il giudice, infatti, non sono emersi elementi che facciano «ritenere Amoruso portatore di deficit psico-fisici tali da influire sulla sua capacità di intendere».

A conclusione dell’udienza l’arresto di Amoruso, che é accusato di tentato omicidio, é stato convalidato, con la conferma per l’uomo della custodia cautelare in carcere.

Intanto, la problematica delle aggressioni al personale sanitario è stata nuovamente approfondita in Prefettura, nel corso di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica alla presenza del sindaco e dei rappresentanti dell’Azienda sanitaria provinciale.

La tematica, ha evidenziato la Prefettura, è stata già esaminata in una riunione nello scorso mese di agosto, in occasione di un’altra aggressione nei confronti di un medico nei pressi del Pronto soccorso. Dopo quella riunione sono state disposte alcune misure a tutela della sicurezza degli operatori sanitari e della collettività.

«In particolare – è scritto in una nota – l’Asp, che già ha assicurato di avere adottato le misure di prevenzione indispensabili per la sicurezza all’interno nella struttura ospedaliera, attraverso sistemi di videosorveglianza e un servizio di vigilanza privata presso il pronto soccorso e il reparto di riabilitazione, è stata invitata, altresì, a ripensare ad un modello organizzativo interno che supporti i medici nella fase di comunicazione con i pazienti e i loro familiari».

A conclusione del vertice il Prefetto ha disposto che siano intensificati ulteriormente le misure di stretta vigilanza del nosocomio cittadino, peraltro obiettivo strategico inserito nel piano coordinato di controllo del territorio.

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