Mimmo Calopresti
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Il regista Calopresti, tra i vincitori dei Nastri d’argento col docufilm sul naufragio di Cutro: «Si avvera la profezia di Pasolini»
CUTRO – «Un bel riconoscimento, che va a non solo al lavoro che ho fatto, perché premia qualcosa di importante. Sono contento anche per la simpatia che ho notato attorno al film». Lo ha detto al Quotidiano Mimmo Calopresti, tra i vincitori, nella sezione “Cinema del reale”, dei Nastri d’argento 2025 con il suo “Cutro, Calabria, Italia”, che racconta la strage di migranti del febbraio 2023 ma anche la solidarietà delle popolazioni locali, esempio di coesione sottolineato anche dal Papa e dal Presidente Mattarella. Un riconoscimento, dice ancora Calopresti, che dimostra «quanto fosse “profetico” Pasolini», anche perché arriva nell’anno delle celebrazioni dello scrittore corsaro, a 50 anni dalla morte. «“Alì dagli occhi azzurri” racconta in maniera incredibilmente profetica quello che è successo. Anche se molti lo scoprono soltanto oggi, Pasolini ha avuto un intenso rapporto con la Calabria», osserva sempre il regista calabrese.
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CALOPRESTI IL DOCUFILM SUL NAUFRAGIO DI CUTRO, I NASTRI D’ARGENTO E LA PROFEZIA
È come se la profezia di Pasolini riemergesse dal naufragio di Cutro, nel docufilm di Calopresti. La scena del barcone che affonda a un centinaio di metri dalla spiaggia di Steccato, ripreso dai video sporchi registrati con i telefonini in una gelida alba, “dialoga” con pezzi del “Vangelo secondo Matteo”, il capolavoro del 1964 che fu in parte girato a Cutro e Crotone. Prodotto dalla Calabria Film Commission e realizzato da Silvia Innocenzi e Giovanni Saulini per Alfa Multimedia, il docufilm è denso di citazioni pasoliniane. Da una parte, c’è Alì dagli occhi azzurri e quanti come lui «sbarcheranno a Crotone o a Palmi, a milioni, vestiti di stracci, asiatici, e di camice americane». Sono i “banditi in fondo al mare”. Dall’altra parte, sulla terraferma, c’è il «paese dei banditi» che lo scrittore corsaro, col suo linguaggio poetico, aveva raccontato in un reportage che fece discutere.
PESCATORI DI UOMINI
Calopresti è stato sulla spiaggia del naufragio, dove sono morti un centinaio di migranti. Ha parlato con soccorritori, volontari, pescatori. «Pescatori di uomini», come dice Gesù nel Vangelo pasoliniano rivolgendosi ai discepoli, reclutati tra figuranti nel “paese” dei banditi”. Poi ci sono le storie degli scampati al massacro. Qualcuno è stato accolto nei progetti Sai a Cassano allo Jonio, la maggior parte si sono rifatti una vita in Germania. Nessuno è mai andato via da quella spiaggia e ci ritorna sempre con la mente. Il regista ha ripreso le terribili scene delle sepolture di bare senza nome, con sigle anonime al posto delle generalità, e le urla strazianti dei familiari delle vittime che abbracciavano urne nel PalaMilone di Crotone trasformato in camera ardente.
OMAGGIO ALLE VITTIME SEPOLTE A BOLOGNA
Significativo che, nella stessa giornata in cui sono stati resi noti i vincitori dei Nastri, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e Yassine Lafram, presidente nazionale dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia (Ucoii), abbiano reso omaggio, con una breve cerimonia, alle vittime del naufragio. Proprio a Bologna, nel cimitero di Borgo Panigale, sono sepolte 14 delle persone che hanno perso la vita il 26 febbraio 2023, tra cui anche alcuni bambini. Per ricordarli hanno lasciato un mazzo di fiori sulla tomba della bambina più piccola. A Cutro, invece, nessuno ha mai reclamato sei vittime ancora senza un nome.
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