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Il porto di Tropea

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TROPEA (VIBO VALENTIA) – Non sarà certo la vacanza che si attendevano i facoltosi passeggeri a bordo di uno yacht ancorato in rada a Tropea da due giorni.

Sì, perché il Covid si è insinuato anche tra le cabine di lusso dei viaggiatori, risparmiando per il momento l’equipaggio ma costringendo tutti a stare in quarantena.

E così, il primo caso “in mare” del territorio vibonese si consuma su una imponente imbarcazione che dalla Croazia ha solcato il mar Adriatico e quello Ionico, toccando le zone del Crotonese e del Reggino, risalendo poi per il Tirreno ed arrivando, infine, il pomeriggio del 26 agosto davanti al porto della “Perla del Tirreno”.

Qui, tramite i vari canali istituzionali, vista la provenienza estera non solo del natante ma anche degli occupanti (oltre gli ospiti, l’equipaggio è infatti di nazionalità francese), è stato possibile attivare tutte le procedure del caso anche in previsione di un possibile sbarco dei cittadini di origine kuwaitana (a quanto pare cinque persone) e così, il 26 notte, il dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia è salito sullo Yacht per effettuare i controlli sia al personale di bordo che ai facoltosi viaggiatori.

Operazioni che sono iniziate intorno alle 4 del mattino e coordinate dal dirigente Antonio Demonte e da un altro sanitario incaricato. Con le dovute precauzioni, il personale dell’Asp, ha condotto gli esami del tampone terminando l’attività alle prime luci dell’alba e questa mattina è arrivato il responso che è, tutto sommato, meno grave di quanto si potesse immaginare constatato che si tratta pur sempre di una imbarcazione (anche se enorme) e la densità di persone presenti a bordo: una sola persona, infatti, risulta contagiata dal Coronavirus, e si tratterebbe di uno degli ospiti.

Quali saranno adesso gli sviluppi? Due le strade che si potrebbero intraprendere: la prima sarebbe far restare in rada l’imponente Yacht fino a quando il cittadino straniero non guarisce ma questo comporterebbe una serie di complicazioni per gli altri a bordo; la seconda è far sbarcare il paziente per consentire all’imbarcazione di proseguire alla volta di Nizza. Nelle prossime ore verrà, pertanto, presa una decisione.

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