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L'audizione dell'assessore Bruni in Commissione

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VIBO VALENTIA – Non si sono ancora del tutto sopite le proteste dei bagnanti per il mare sporco, soprattutto ad agosto, e in particolare nei giorni a ridosso di Ferragosto.

Segnalazioni pressoché quotidiane di olezzi, schiuma, consistenza oleosa delle acque del mare. E poi i pesci morti e quel colore verdastro che spesso declinava sul giallo.

Si temevano sversamenti di liquami, anche consistenti ed era difficile ritenere che ciò non potesse essere possibile. Eppure, almeno secondo i dati dell’Arpacal, la qualità delle acque è stata sempre buona e in alcuni tratti anche eccellente.

Le risultanze sono state esposte ieri pomeriggio nella II Commissione Consiliare presieduta da Carmen Corrado, dall’assessore all’Ambiente di Palazzo Razza, Vincenzo Bruni (tra l’altro funzionario della stessa Agenzia) e prendono in esame tutto il periodo estivo.

Ma se – stando alle risultanze – il bilancio è positivo, qualche finestra di dubbio resta nel periodo compreso tra il 12 e il 17 agosto, quando potrebbe essersi verificato proprio uno sversamento di liquami in acqua nella zona compresa tra Bivona e Vibo Marina. Prove tangibili non ve ne sono perché il primo controllo fu effettuato dall’Arpacal solo 5 giorni dopo la segnalazione, vale a dire proprio il 17 agosto, a seguito della segnalazione della Capitaneria di porto che, tuttavia, è anch’essa deputata ad effettuare rilevazioni sulla qualità del mare. L’Agenzia, complice anche il weekend, poté inviare i tecnici solo dopo Ferragosto e a quel punto i dati non fecero registrare anomalie. 

I sette punti sotto osservazione. Bruni, ha ricordato che il monitoraggio sulle acque per garantire livelli elevati di qualità del mare e della sicurezza dei bagnanti viene effettuato nei mesi estivi e che compete alla Regione, prima dell’avvio della stagione, istituire i punti di controllo che, nel territorio cittadino, sono sette: «Cinque di questi (Proserpina, capannina, pennello, vela e Marinella sono risultati eccellenti; gli altri due (Trainiti e fosso industriale Portosalvo) sono stati invece ritenuti buoni. L’Arpacal avvia i controlli da aprile-maggio fino a settembre e i dati confermano quanto la qualità delle acque, anche quest’anno, fino al 10 agosto, non sia nella norma, quindi non c’è alcuna preoccupazione». Per quanto concerne le macroalghe, l’assessore ha riferito che l’11 agosto sono stati esperiti dei rilievi i cui risultati, tuttavia, non sono ancora arrivati.

L’episodio del 12 agosto. E arriviamo, quindi, al 12 agosto: «Riteniamo che possa essersi verificato uno sversamento in mare tra Bivona e Vibo Marina, dove appena due giorni prima quei punti erano stati dichiarati eccellenti, con la Capitaneria di porto che ha inviato una nota alle ore 15.34 avvisando i Comuni di Pizzo, Vibo e all’Arpacal per adottare le misure di competenza. Il giorno successivo ho chiesto all’Agenzia di effettuare un campionamento che però è stato possibile evadere solo 5 giorni dopo. Quindi, ove mai ci fosse stato uno sversamento in mare il 12 agosto, il 17 era tutto rientrato», ha commentato Bruni rilevando come le elevate temperature di quel periodo, che hanno sfiorato anche i 50 gradi, abbiano «portato alla moria di pesci e alla fioritura algale».

Questione Sant’Anna. Sotto osservazione resta comunque il Sant’Anna, e sul punto l’assessorato comunale all’Ambiente a giugno ha fatto richiesta, poi ottenendola, di monitoraggio del torrente effettuato proprio il 17 agosto che però «non ha hanno fatto emergere situazioni di criticità, anche se si suggeriva un approfondimento di indagine nel prossimo futuro per via di una serie di circostanze emerse durante lo stesso controllo che non ha potuto interessare la totalità del percorso per via degli accessi privati». L’Arpacal poi, sempre su richiesta del Comune, effettuerà il monitoraggio dei fondali marini, e su proposta avanzata nello specifico dallo stesso Bruni dovrà decidere se esperire le verifiche sulle acque anche nei mesi non estivi.

Richiamo alla responsabilità. L’ultima parte dell’intervento dell’assessore è stato un appello alla responsabilità da parte degli altri enti: «È chiaro che il monitoraggio debba avvenire per tempo – ha rilevato – ma è altrettanto pacifico che altri enti debbano fare la propria parte per evitare di vanificare il nostro lavoro e raggiungere così i risultati programmati. L’amministrazione comunale subisce le mancanze di altri soggetti preposti, può solo fare opera di sollecitazione e chi è stato disponibile ci ha risposto nell’immediato, ma a pare mio e del sindaco, bisogna organizzare tavoli tecnici con altri Enti per richiamarli alla responsabilità». A chiudere la notizia che la polizia municipale sta effettuando indagini per accertare la presenza di eventuali sversamenti a mare.

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