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AVELLINO – Alla vigilia delle Suppletive di Napoli e a tre mesi dalle Regionali vengono nominati nuovi vertici di partito in mezza Campania: per la Grande Città di Napoli il neo commissario è il capogruppo comunale Stanislao Lanzotti al posto del deputato, Paolo Russo; a Salerno la guida del partito è affidata allo stesso coordinatore regionale di Fi, Domenico De Siano, dopo le dimissioni rassegnate del deputato Vincenzo Fasano; mentre in Irpinia c’è la sostituzione del deputato, Cosimo Sibilia con l’eurodeputato Fulvio Martusciello.
Gigi Casciello, deputato di Forza Italia, tra i fondatori dell’associazione Voce Libera, questa è una mossa a sorpresa che ha creato non poche tensioni nel partito.
Non so se la mossa fosse inaspettata ma ha una logica che non condivido. E’ evidente che hanno voluto colpire chi ha manifestato perplessità sulla scelta di Stefano Caldoro candidato del centrodestra, soprattutto chi, come Mara Carfagna, condivide un giudizio negativo sull’attuale conduzione di Forza Italia e rispetto ad una linea politica che ha portato il partito al 5%.
Un colpo agli amici della Carfagna
Hanno utilizzato la logica del colpirne alcuni per dare un segnale a tutti gli altri. Nel senso che chi tocca quei fili muore politicamente. Io orgogliosamente resto dalla stessa parte, cioè con Mara. Probabilmente, se fossi stato un coordinatore o dirigente di partito avrebbero rimosso anche me dall’ incarico. Comunque, io non accetto lezioni da nessuno. Ricordo che ho sfidato De Luca quando tutti scappavano.
Qual è la linea politica che lei insieme alla Carfagna e ad altri forzisti non appoggiate?
Oggi Forza Italia è totalmente schiacciata sulle posizioni della Lega. Intendiamoci: Salvini sta facendo il suo lavoro, Forza Italia no. Faccio solo notare che siamo cresciuti nei sondaggi di un punto e mezzo in quel breve periodo in cui Carfagna e Toti sono stati nominati vice coordinatori nazionali del partito.
Poi che cosa è successo?
Che il cerchio magico, chi gestisce il potere in maniera miope solo per conservare lo status quo che gli garantisce una posizione, ha riportato tutto come prima. Le nomine di cui parliamo rientrano proprio in questa logica.
Non ci sono altre motivazioni?
Un rinnovamento delle cariche provinciali è anche auspicabile ma in questo caso si è trattato di un agguato politico. Sono proprio questo di tipo scelte che hanno portato Forza Italia al 5% nei sondaggi, che in Emilia l’hanno fatta crollare al 2,6%.
Lei dice che Forza Italia è schiacciata sulle posizioni della Lega, però oggi è Matteo Salvini che prende la maggioranza dei voti.
Io immagino un centrodestra in cui Forza Italia abbia una posizione centrale nella coalizione di centrodestra. La Lega ha più voti, è vero, però la politica non deve seguire l’opinione pubblica ma orientarla con idee e programmi. Forza Italia invece ha abbandonato le sue battaglie sui temi veri cari al centrodestra.
Ad esempio?
Prendiamo la politica sull’immigrazione: non mi pare che la Lega abbia fatto battaglie per frenare la potenza commerciale dei cinesi in Italia mentre ha denunciato con grande cinismo il problema dei migranti alimentando paure contro la povera gente in fuga da zone dove è impossibile sopravvivere. Non si può essere tanto crudeli da non salvare la gente in mare. Queste persone devono essere accolte e poi redistribuite tra i paesi dell’Unione Europea.
Torniamo alle Regionali: sarà Caldoro il candidato del centrodestra?
Il candidato deve essere indicato da Forza Italia in accordo con il resto della coalizione. E’ evidente che c’è una certa confusione se da un lato si nominano nuovi coordinatori provinciali con la scusa del rinnovamento e dall’altro si sceglie Caldoro candidato Governatore per la terza volta.
Niente Caldoro?
Ho sentito dire a molti sindaci che nei cinque anni in cui era Governatore non sono riusciti a incontrarlo una sola volta. Per il resto Caldoro è una brava persona ma questo è un prerequisito per fare politica. Ci vorrebbe un candidato diverso che crei entusiasmo, che ci faccia vincere e che governi. E poi con Caldoro Governatore non vorrei ritrovarmi nell’amministrazione regionale autorevoli teste di ponte della sinistra napoletana.
Un messaggio al presidente Berlusconi?
Berlusconi ha la mia gratitudine e la mia lealtà ma prendo le distanze da quel cerchio magico che vuole trasformare il partito in un esercito della salvezza.

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