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NAPOLI – Ore 23.38, come anticipato da ADL e suoi collaboratori, in maniera velata, come esorcizzato dalle parole del tecnico nel dopo gara che ha sancito la qualificazione agli ottavi, mai messa in discussione, appare sul sito della Società Sportiva Calcio Napoli, uno scarno comunicato che ratifica l’allontanamento di allenatore e staff, e conclude con le parole di prammatica che non lasciano spazio ad ipocrisie , ma che rappresentano, come sempre, quel filino di presa per i fondelli, cui ha abituato il popolo azzurro, targata Presidente, padre-padrone del football partenopeo. A cosa serviva la vittoria schiacciante con i belgi del Genk ? Che significato ha assunto la mancata partecipazione dell’allenatore nei momenti delle reti realizzate, senza un abbraccio dopo una rincorsa verso la panchina, come avvenuto con Insigne in quel di Salisburgo ? Cosa potrà importare al tifoso quanto ci potrà rimettere uno dei due a livello economico ? E sarà vero che Ancelotti è stato messo tra i due contendenti, società da una parte e calciatori dall’altra, dopo l’ammutinamento di questi ultimi, per consentire ad Aurelio De Laurentiis di stracciare la richiesta di riduzione degli emolumenti agli atleti e di far pace con loro, per non imbastardire il cammino del nuovo trainer, che risponderà al nome di Gattuso ? E sarà Rino, con la pretesa di un contratto di almeno diciotto mesi ( fine di questo torneo, Champion’s compresa, e intero anno sino a maggio 2021) a garantire quel salto di qualità e di ambizioni che Napoli tifosa attende da anni ? Peccato aver silurato Carletto, che avrà quale suo unico, secondo noi, cruccio l’aver coinvolto troppo arditamente il figlio Davide, cui vorrà cedere il suo scettro di allenatore più vincente a livello europeo , ma che, forse, non è stato gradito dai calciatori per dirigere e gestire gli allenamenti (nostra considerazione che fa seguito alle lamentele della squadra per lavoro di tecnica, tattica e resistenza fisica, molto blando). A chi gioverà questo avvicendamento ? Sapranno reagire alla veemenza caratteriale del “calabrese”, diametralmente opposta alla pacatezza Ancelottiana? E chi ha tradito il tecnico di Reggiolo? Non volutamente, ma gli acquisti fortemente voluti ed apprezzati dall’allenatore, hanno ciccato, almeno fino ad oggi, non risultando né determinanti, né tanto meno affiatati con il resto del gruppo ( unica eccezione il Di Lorenzo, che è riuscito anche a guadagnarsi la convocazione in nazionale). Ed Insigne, trarrà da questo esonero la maturità da sempre richiesta dal Presidente, ed a suo dire mai ottenuta? Tanti, troppi interrogativi, cui il popolo azzurro ha risposto con applausi e striscioni inneggianti alla permanenza di Ancelotti sulla panchina: tutti incompetenti oppure convinti che a lasciare Napoli e la sua squadra di calcio sia stato un tecnico che ha avuto un destino, anzi una spada di Damocle, che sta minando anche Sarri alla Juventus: non dover far rimpiangere chi sedeva, prima del loro avvento, sulla panchina, Sarri per Ancelotti, Allegri per Sarri. Comunque sia, il dado è tratto, inizierà una nuova storia, si ripeterà il solito ritornello, i calciatori e gli allenatori passano, rimane la maglia, ma siamo certi che Carletto porterà sempre con sé il ricordo di una piazza che gli ha voluto, e gliene vuole ancora, bene e che se il solo Insigne fosse passato a farsi dare una sistematina ai piedi, prima della gara con il Salisburgo, quella partita si sarebbe vinta e nulla di negativo si sarebbe riversato sul Napoli….

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