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La statua di Diana Cacciatrice conservata al Louvre

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Tra le facce imbavagliate dalle mascherine – ieri, al Villaggio Olimpico di Roma – con la sua camicia bianca si aggirava Diana Cacciatrice. Primavera bussava al cuore delle signore dalla falcata proterva tutta di voglia matta mentre le loro occhiate – al modo delle violaciocche – impegnavano la dea a una pensata avversa alle regole del Comitato tecnico scientifico. Ed ecco che – oplà – dalle mascherine delle donne faceva venir fuori il rossetto. Tutto un contagio di baci. Baci agli angeli di passaggio. Angeli con ali da draghi di Fabergé, manco a dirlo.


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