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Ursula von der Leyen e Mario Draghi

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La Commissione europea promuove a pieni voti il piano per la ripresa italiano. L’Italia potrebbe ricevere presto il 13% di pre-finanziamento del Recovery, 25 miliardi di euro.

LE TAPPE

Ci si aspetta a momenti la comunicazione dell’approvazione ufficiale da parte di Bruxelles, mentre la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, sarà oggi «a Roma per presentare l’esito della nostra valutazione sul piano italiano» ha detto una portavoce dell’esecutivo comunitario. Entro la giornata i commissari europei dovranno approvare la valutazione che Von der Leyen consegnerà nel pomeriggio al premier Mario Draghi.

Per ottenere il pre-finanziamento si dovrà, poi, aspettare la decisione dei ministri delle Finanze Ue (Ecofin) che si riuniranno il 13 luglio. Ma già sulla base delle prime indiscrezioni circolate nei corridoi di Bruxelles, sembra che il nostro Paese abbia ricevuto pieni voti all’esame dell’esecutivo Ue. In tutti i suoi capitoli il piano ha ricevuto delle A. Solo per quanto riguarda la voce dei costi ha invece ottenuto una B, proprio come i piani presentati dagli altri Paesi Ue.

In particolare, il piano nazionale italiano rispetta i criteri stabiliti per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal Ue: il 37% delle misure sono destinate alla transizione climatica, all’efficienza energetica e alla concorrenza nel mercato del gas e dell’elettricità. Mentre il 25% del piano risulta dedicato alla digitalizzazione delle imprese, alla banda larga, alla ricerca e all’innovazione.

IL GIUDIZIO

La Commissione europea, secondo quanto riporta l’Ansa, sostiene, nella sua valutazione, che il piano italiano «contribuisce ad affrontare in modo soddisfacente» le raccomandazioni specifiche per Paese e «rappresenta una risposta bilanciata e completa alla situazione economica e sociale».

Ma soprattutto, secondo Bruxelles, le misure del governo italiano «rafforzano il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro e la resilienza economica, sociale e istituzionale». Poi le iniziative previste dall’Italia «non arrecano danni» agli obiettivi ambientali della Ue e contribuiscono in modo efficace alle transizioni energetica e digitale.

Anche sul lungo termine la Commissione europea esprime un giudizio positivo sui programmi italiani: «Avranno un impatto duraturo sull’Italia che è anche riuscita ad assicurare un efficace monitoraggio dell’attuazione del piano». Anche il meccanismo anti-frodi risulta, a detta di Bruxelles, efficace. Ma soprattutto la Commissione apprezza la coerenza del piano del nostro Paese e sostiene che tutte le misure sono coerenti.

GLI ALTRI

Intanto, Portogallo, Spagna, Grecia, Danimarca, Lussemburgo, Austria e Slovacchia hanno già ricevuto l’approvazione della Commissione europea. L’Italia è, però, il Paese maggiormente beneficiario in Europa: riceverà 191,5 miliardi di euro. Mentre la Slovacchia, che ha ricevuto l’approvazione del piano nelle ultime ore, riceverà 6,3 miliardi in sovvenzioni. Il Paese contribuisce con il 43% dei fondi a misure per la transizione verde, attraverso investimenti per l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici. Con particolare attenzione anche alla sostenibilità dei trasporti. Il Paese spenderà invece il 21% dei finanziamenti per la transizione digitale, concentrandosi sulla digitalizzazione dei servizi pubblici, istruzione e sanità. La Slovacchia, prevede, inoltre, diverse riforme, su lungo periodo, per migliorare la sostenibilità delle finanze pubbliche, tra queste anche la riforma delle pensioni.

Domani gli occhi saranno, invece, puntati sui piani di Germania e Italia. «Von der Leyen inizierà la sua giornata a Riga con un incontro bilaterale con Krisjanis Karins, premier della Lettonia» scrive la Commissione Ue. Si recherà poi a Berlino, dove sarà ricevuta da Angela Merkel, cancelliera tedesca. Mentre nel pomeriggio «la Presidente sarà a Roma dove incontrerà il premier Mario Draghi». Durante il suo viaggio, Von der Leyen visiterà anche diversi progetti che sono o saranno finanziati nell’ambito dello strumento di ripresa e resilienza. Si tratta di progetti che rientrano nell’ambito di settori scientifici, della gestione dell’acqua, di architettura e design sostenibili in Lettonia. Mentre in Italia visiterà progetti dell’industria cinematografica e in Germania si concentrerà su iniziative smart per il settore sanitario.

L’APPELLO

Intanto, però, un studio dell’European Policy Centre si appella alla Ue per tenere maggiormente conto delle regioni più svantaggiate del Continente nelle sue politiche di ripresa.

«La strategia di ripresa verde e digitale della Ue non considera le esigenze specifiche delle sue regioni povere e a bassa crescita – si legge nel report – Le diseguaglianze esistenti e le divisioni in tutta l’Unione potrebbero aumentare o addirittura consolidarsi, provocando nuove perplessità sulla capacità e l’impegno della Ue di rafforzare il suo programma per conseguire una transizione equa – sostengono le ricercatrici Alisno Hunter e Marta Pilati – Questo fallimento potrebbe portare a un aumento delle tensioni territoriali e politiche, lasciando indietro molte regioni vulnerabili».


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