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VERONA – Questa volta il sogno in rosa di Jai Hindley si avvera fino in fondo. Si materializza all’Arena di Verona, che acclama tra due ali di folla il nuovo padrone del Giro d’Italia. L’incubo di due anni fa, quando il corridore australiano perse la leadership a favore di Tao Geoghegan Hart proprio nella cronometro conclusiva, è spazzato via definitivamente.

Questa maglia rosa, conquistata con l’azione decisiva sulla Marmolada sabato nella tappa regina del Giro, allo scalatore della Bora-Hansgrohe non gliela può togliere più nessuno.

“Non mi sembra vero, non ho parole. È davvero straordinario”, ha raccontato a caldo Hindley al termine dell’ultima fatica, la prova contro il tempo di 17 km sulle strade di Verona, conclusa al 15° posto, appena 7 secondi dietro Richard Carapaz, che si rialza dopo la ‘cotta’ di 24 ore prima blindando, nel giorno del suo compleanno, la piazza d’onore. Anche perché nel frattempo Mikel Landa naufraga e deve accontentarsi del terzo posto.

“Ho avuto moltissimo stress in quest’ultima settimana, volevo mettermi nella posizione per conquistare la maglia rosa. Ieri ero piuttosto agitato pensando a oggi, però ce l’ho fatta, indossare la maglia rosa l’ultima tappa è incredibile – ha aggiunto Hindley, primo australiano a scrivere il proprio nome sul Trofeo Senza Fine –. L’anno scorso è stato davvero duro, tornare a questo livello è stato difficile. Non sapevo se sarei riuscito a combattere per la vittoria finale in questa corsa. È stato davvero emozionante per me conquistare la maglia rosa il penultimo giorno”.

Mai quanto le celebrazioni che hanno accompagnato il suo ingresso, con tanto di tappeto rosa, all’interno dell’Arena. L’ultima cartolina della corsa scattata a Budapest fa ancora una volta sorridere il movimento italiano, che si è ripreso dopo una prima parte di Giro con poche luci e molte ombre.

Nonostante l’assenza di Filippo Ganna, il cronoman più forte in circolazione, è sempre un italiano ad aggiudicarsi la prova contro il tempo finale: si tratta di Matteo Sobrero, campione nazionale della specialità, che centra il suo primo successo in una corsa World Tour battendo specialisti come Thymen Arensman, secondo a 23″, e Mathieu Van der Poel, terzo a 40″.

“È una cronometro che ho inseguito parecchio, mi sono posto due obiettivi in questo Giro, la prima crono e questa – ha raccontato il corridore del Team BikeExchange-Jayco, quinto italiano a prendersi una tappa in questo Giro –. Devo ancora realizzare tutto, però sono veramente contento”.

Vincenzo Nibali, che darà l’addio a fine stagione – “al momento non ci sono ripensamenti”, ha ribadito al traguardo –, si congeda dal Giro con un quarto posto. Ma lascia il ciclismo italiano in buone mani.


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