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Una immagine tratta dal filmato mandato in onda dalla trasmissione Le Iene

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Il volto di Giovanni Miniello, il ginecologo che prometteva di guarire il tumore dell’utero attraverso rapporti sessuali, è stato sdoganato martedì sera nel corso della trasmissione televisiva Le Iene. Ma d’altronde il suo nome girava indisturbato nei salotti, buoni e non, della città ormai da giorni. A porre fine al segreto di pulcinella, a dir la verità, è stato lo stesso ginecologo che, dopo giorni di silenzio, ha annunciato la decisione di dimettersi dall’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Bari e ha chiesto formalmente la cancellazione dall’albo.

Lo ha fatto attraverso il suo avvocato, Roberto Eustachio Sisto, ma parlando in prima persona. Ha spiegato, in una nota, di aver così dato esecuzione alla «sentenza mediatica» emessa nei suoi confronti da alcuni attori, senza possibilità né di difesa, né di appello. E soprattutto ha precisato di averlo fatto «per restituire un po’ di tranquillità» alla sua famiglia, alle sue figlie e, da ultimo, anche a sé stesso.

Quel servizio televisivo che raccontava le sue “tecniche” di guarigione, si è trasformato – a dire di Miniello – in una vera e propria «caccia all’uomo» ormai costretto a proteggersi a causa delle telecamere in agguato per strada, pronte a distruggere, senza alcuna remora, vite, famiglie, immagine. Il ginecologo barese ha ribadito di aver curato con successo e da oltre 40 anni centinaia di donne e di aver solo proposto una alternativa di trattamento che ha dato dei risultati e che, comunque, è sempre stata assistita da assoluta libertà di scelta. Per Miniello essere accomunato a chi usa violenza sulle donne, alla cui salute ha dedicato la sua vita, è stato davvero troppo e non avrebbe consentito scelte diverse se non quella di chiedere la cancellazione dall’albo professionale dei medici chirurghi e odontoiatri.

Dal canto suo Filippo Anelli, presidente dell’Ordine spiega al Quotidiano del Sud che in realtà «la domanda di cancellazione avvia una procedura che richiede un’istruttoria, al termine della quale il Consiglio direttivo si esprimerà». Nei fatti quindi, al momento, Miniello resta un medico con la specializzazione in ginecologia. Cosa che lo lascia libero di esercitare la sua professione. C’è poi un altro aspetto. L’Ordine dei medici, che ha aperto un fascicolo disciplinare all’indomani del servizio televisivo mandato in onda da Le Iene, non ha ancora ascoltato Miniello. «Nel corso dell’incontro – spiega Anelli – che avrà luogo entro metà dicembre, il collega dovrà chiarire la propria posizione».

L’Ordine dei medici resta molto prudente nel prendere una posizione su quanto è accaduto: «La vicenda – conclude il presidente – ha determinato l’avvio di una procedura che porterà, dopo aver ascoltato il medico, ad una determinazione da parte della Commissione disciplina. Al momento non è quindi possibile esprimere in merito alcuna dichiarazione». Insomma, le dimissioni e la richiesta di cancellazione dall’albo professionale avanzata da Miniello, non bloccano l’iter procedurale previsto in questi casi dall’Ordine dei medici. Il ginecologo dovrà comunque affrontare il faccia a faccia davanti ai colleghi e difendersi dalle accuse formulate nei suoi confronti.

Intanto anche la magistratura è al lavoro da una settimana: la Procura della Repubblica di Bari, dopo aver acquisito il video andato in onda su Mediaset, sta accertando che – quanto raccontato in televisione – sia accaduto davvero e sta verificando la sussistenza di eventuali reati contestabili al professionista. L’inchiesta è, al momento, senza ipotesi di reato e il noto ginecologo barese non risulta indagato. Gli accertamenti sono coordinati dai magistrati del pool fasce deboli della Procura, ma al momento le bocche sono cucite. Anche se circolano voci di sviluppi imminenti.

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