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In Puglia nel primo anno e mezzo di pandemia sono saltati 44.380 esami di screening per il tumore del seno, 34% in meno. È stata più alta della media italiana (quella nazionale si attesta al -28%) .

In tutta Italia, ammontano a oltre 816mila gli screening mammografici saltati a causa del Coronavirus. E sono più di 1 milione e 93mila le donne che non sono state invitate a partecipare a questi esami salvavita. Da gennaio 2020 a maggio 2021 sono stati svolti -35% di esami per individuare il tumore collo dell’utero e -34% di esami non eseguiti per il carcinoma del colon-retto. I dati sono emersi durante il convegno “Prevenzione e Screening ai tempi del Covid», promosso dall’Università Aldo Moro di Bari, incontradonna e dall’associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).

“La pandemia ha peggiorato una situazione già difficile – sottolinea la professoressa Adriana Bonifacino, presidente di incontra donna Onlus, come riportato in una nota – prima del 2020, il numero di donne che si sottoponeva regolarmente ad una mammografia gratuita era troppo basso. Lo stesso vale per l’hpv Test e la ricerca del sangue occulto nelle feci che servono per individuare precocemente il cancro della cervice uterina e quello del colon-retto”

“Con meno diagnosi precoce, abbiamo registrato nel 2021 diagnosi più gravi, con tumori più voluminosi, metastasi più estese, malattie in uno stadio più avanzato. Tutto ciò significa cure più lunghe, più costose, più invasive, con esiti meno certi e statisticamente positivi», commenta Alessandro Delle Donne, direttore generale Irccs Istituto tumori «Giovanni Paolo II» Bari.

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