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Oggi a Milano l’accordo di proroga per rinviare di due anni l’ingresso dello Stato al 60% in Acciaierie d’Italia, ex Gruppo Ilva. La firma è stata finalizzata presso lo Studio Marchetti, dove Arcelor Mittal e Invitalia hanno firmato un nuovo contratto che tiene conto della nuova situazione e del fatto che non si siano verificate quelle condizioni previste per l’aumento della maggioranza pubblica nella società. Nessun cambiamento ai vertici, a quanto risulta. Franco Bernabè resterà presidente e Lucia Morselli Amministratore Delegato.

“La decisione di rinviare di due anni la conclusione del percorso di acquisizione degli impianti ed il conseguente rinvio dell’ingresso in maggioranza di Invitalia gettano ulteriori ombre sulle reali prospettive dell’insieme del gruppo siderurgico di Acciaierie d’Italia” ha dichiarato in una nota Gianni Venturi, responsabile nazionale della siderurgia per la Fiom-Cgil.

“È chiaro invece che proseguirà una gestione senza investimenti, con tanta cassa integrazione e con grandi difficoltà per i lavoratori del gruppo – ha aggiunto -. L’assenza di confronto con le organizzazioni sindacali è un danno per i lavoratori ex Ilva ma anche per il futuro della siderurgia in Italia. Siamo convinti che non servirà semplicemente prendere altro tempo. Noi useremo il tempo presente per rafforzare con la mobilitazione le nostre ragioni e decideremo insieme a Fim e Uilm e ai delegati di tutti gli stabilimenti del gruppo, nella riunione che terremo a Taranto il 15 giugno, le forme e i tempi delle iniziative necessarie”.

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