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E’ partita ufficialmente oggi la campagna informativa e di sensibilizzazione del Comune di Lamezia Terme e della società Multiservizi per la raccolta differenziata nel territorio lametino. La presentazione dell’iniziativa si è svolta questa mattina nella sala giunta di palazzo Maddamme alla presenza del sindaco Gianni Speranza, del presidente della Multiservizi Fernando Miletta, del responsabile della cooperativa Ciarapanì Antonello Rispoli e del responsabile della cooperativa Inrete Gennaro Di Cello, che ha curato la progettazione grafica degli spot relativi alla campagna di raccolta differenziata. La campagna è partita con alcuni maxi poster contenenti la scritta «Differenziamoci»: un richiamo e un invito a cui è seguita una serie di spot video, radio e internet, oltre che locandine e poster che hanno proposto tre modelli, una ragazza, un adolescente e una donna, interamente vestiti con indumenti ricavati da materiali riciclati: dall’umido, al multimateriale al cartaceo, tutto è stato utilizzato per creare abiti, gonne, pochette e gioielli. I fondi per la realizzazione della campagna di sensibilizzazione sono stati messi a disposizione dalla Regione Calabria, che ha messo a disposizione del Comune fino a 560mila euro, anche se attualmente sono stati spesi intorno ai 150mila euro. Nel corso della conferenza stampa è stata inoltre distribuita la carta dei servizi, lo strumento con il quale la Lamezia Multiservizi si propone ai cittadini, presentando le sue attività, gli obiettivi e gli impegni, nonchè tre differenti pieghevoli come guide alla corretta pratica della raccolta differenziata. «La raccolta differenziata non si improvvisa – ha detto il sindaco Speranza – per essere utile all’ambiente deve essere svolta in base a poche e semplici regole. Noi staremo attenti affinchè tutti gli obiettivi vengano raggiunti. Con i tagli effettuati dalla finanziaria nazionale non possiamo pensare, al momento, di ridurre la tassa sui rifiuti per incentivare i cittadini alla pratica della raccolta differenziata, ma faremo di tutto per non aumentare le tariffe del 2009, tutelando prima di tutti le fasce deboli».

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