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Un treno per l'alta velocità

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SONO almeno un centinaio gli utenti che hanno partecipato al primo appuntamento del dibattito pubblico, organizzato da Rfi, sulla realizzazione dei lotti Romagnano-Buonabitacolo e Buonabitacolo-Praia a Mare della nuova Alta velocità. E anche se l’incontro era introduttivo, le domande non sono mancate: quasi tutte da spettatori calabresi, a dimostrazione del fatto che l’interesse per l’opera in questa regione è forte. E va oltre i pochi chilometri di tracciato calabrese previsti dal lotto in questione: il dibattito di queste settimane si è concentrato su come proseguirà da Praia in giù, cancellata l’ipotesi di arrivare a Tarsia (e di continuare poi fino alle porte di Cosenza, lungo l’itinerario cosiddetto autostradale) perché si sarebbe rivelata pressoché irrealizzabile. E qualche risposta, pur non essendo l’oggetto dell’incontro, è arrivata nel corso della prima tappa del dibattito pubblico sulla Romagnano-Praia. O almeno una rassicurazione: per Rfi la nuova alta velocità servirà comunque anche Cosenza e la costa jonica.

Nelle slide che hanno fatto scorrere nella loro relazione gli ingegneri Marco Marchese e Pietro Bruni – il primo è responsabile della direzione investimenti di Rfi per Sicilia e Calabria – si legge che «la nuova linea di alta velocità Salerno Reggio [è] anche per Cosenza e la costa jonica». In che modo? «Con il corridoio tirrenico (a questo punto la scelta privilegiata, ndr) il collegamento diretto su Cosenza avviene mediante il raddoppio della Paola-Cosenza (nuova galleria Santomarco), ad oggi già in iter autorizzativo e finanziato, che, avendo anch’essi caratteristiche di alta velocità, determina tempi di percorrenza analoghi alla soluzione autostradale garantendo una riduzione dei tempi anche sulla destinazione Sibari/Crotone – si legge nelle slide – In prossimità dell’imbocco della galleria lato Cosenza è prevista la nuova fermata a servizio del territorio e del polo universitario di Rende».

Più avanti nel corso dell’incontro Marchese, rispondendo a una domanda sull’interconnessione con la costa jonica, ha invitato a guardare al «progetto globale». La galleria Santomarco consente il collegamento con Cosenza «e da lì, l’iter è già in corso, partirà la bretella di collegamento con Sibari». Insomma, dice Marchese, «c’è un insieme di investimenti messi a terra», con l’obiettivo «di ridurre le distanze e portare nel Meridione lo stesso standard di servizi del resto del Paese».

L’intervento necessario per portare la nuova alta velocità – quella cioè capace di arrivare fino a 300 chilometri orari – in Calabria non sarà uno scherzo. Lo dicono gli stessi tecnici, ricordando che il nuovo tracciato si è dovuto barcamenare tra spazi urbanizzati, rischio dissesto idrogeologico, coste a picco sul mare. Non a caso buona parte dei binari, in questo lotto che attraversa Campania, Basilicata e Calabria si muove in galleria: 37 chilometri su 46, l’80 per cento del lotto. Tra Buonabitacolo e Praia, insomma, la nuova linea d’alta velocità sarà «trasparente». In galleria la linea supererà l’area del torrente Fiumarella, riemergendo poi per un breve tratto per rientrare di nuovo in galleria naturale per un chilometro e mezzo circa, che attraverserà Tortora, Praia e la statale 18.

L’ultimo tratto in rilevato, che andrà a connettersi con la linea storia dell’alta velocità calabrese, poco prima della stazione di Praia-Tortora. Non sarà realizzata quindi, in questo intervento, una nuova stazione d’alta velocità a Praia. I tempi dei cantieri – vista la complessità dell’intervento richiesto – non saranno brevi. «L’attivazione – spiega Marchese, rispondendo a una domanda del coordinatore del dibattito pubblico, il professore Roberto Zucchetti – è prevista per il 2030. Speriamo di chiudere l’iter di approvazione entro fine anno. I lavori richiederanno poi sei, sette anni».

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