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Roberto Occhiuto

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Arriva in Consiglio regionale la riforma dei Consorzi di Bonifica, Occhiuto sui social avvisa la sua coalizione: se non passa mi dimetto

«O passa la riforma dei Consorzi di bonifica o mi dimetto». Il presidente Occhiuto parla ai suoi follower sui social, perché i consiglieri della sua maggioranza intendano. Giovedì prossimo, il 3 agosto, la proposta di legge arriva in Consiglio regionale per il voto. Servono 21 voti – la proposta istituisce un ente pubblico economico – che corrispondono ai numeri su cui il presidente può contare in aula.

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Almeno sulla carta, perché la riforma, che prevede la liquidazione degli attuali undici Consorzi esistenti e l’istituzione di un ente unico, non ha il consenso unanime della coalizione. Pietro Molinaro, della Lega, e Antonello Talerico, gruppo Misto, settimane fa in un convegno a Caccuri hanno espresso le proprie perplessità. Molinaro le ha confermate pochi giorni fa in un’intervista al Quotidiano: sul voto non si è sbilanciato, affidandosi alla capacità della politica di mediare, emendare, confrontare.

SUL TESTO C’È LA QUESTIONE DI FIDUCIA

La posizione del presidente Occhiuto, però, è chiara. La riforma è pronta ed è quello che serve per ricostruire «un sistema al collasso». Giovedì sul testo vuole 21 voti, altrimenti si torna alle urne. E per dimostrare che la sua non è una minaccia tattica, sulla proposta di legge ha posto la questione di fiducia. È la prima volta nella storia per la Regione e il voto negativo sulla questione di fiducia comporta, prevede lo statuto, le dimissioni del presidente e lo scioglimento del Consiglio regionale.

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OCCHIUTO SUI SOCIAL: O LA RIFORMA DEI CONSORZI O ELEZIONI

Il messaggio compare sulla pagina Instagram del presidente. Occhiuto posta il messaggio di un follower, dipendente di un Consorzio, che scrive: «Presidente andiamo avanti con la riforma». Segue la risposta di Occhiuto. «Purtroppo il sistema è al collasso. Negli anni ci sono state in molti consorzi gestioni clientelari e inefficienti. Oggi la Regione non potrebbe più neanche trasferire risorse per far pagare gli stipendi perché sarebbero pignorate» scrive il presidente. «Per risolvere radicalmente questo problema (e per evitare licenziamenti o fallimenti) chiederò al Consiglio regionale di approvare giovedì la riforma dei consorzi – prosegue – O passa oppure mi dimetterò, perché credo sia giusto continuare a fare il presidente soltanto se mi danno la possibilità di affrontare e di tentare di risolvere i problemi che si sono accumulati in tanti anni di mala gestione».

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