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Operazione della Dia di Reggio Calabria per l’esecuzione di un provvedimento di sequestro di beni per un valore di 40 milioni di euro.
Il sequestro rappresenta il prosieguo dell’operazione «Saline» del 7 maggio 2008 che aveva portato in carcere il presunto boss della ‘ndrangheta di Castellace (Rc), Domenico Rugolo, e l’esponente calabrese dell’UDC Pasquale Inzitari di Rizziconi (Rc), cognato di Nino Princi, l’imprenditore ucciso da un’autobomba nel reggino.
Tra i beni sequestrati, alcune attività insediate nel centro commerciale «Parco degli Ulivi» di Rizziconi. Per le ore 11 nella sede del centro operativo Dia della città dello Stretto è in programma una conferenza stampa. Vi prenderanno parte il procratore capo di Reggio Giuseppe Pignatone ed il capo della Dia, Gen. Antonio Girone. I beni sarebbero personali, aziendali, societari e finanziari.
IL PARTICOLARE
Ci sono anche gli eredi dell’imprenditore Nino Princi, morto nel maggio dello scorso anno dopo alcuni giorni di agonia, in seguito all’esplosione di una bomba sotto la sua auto, tra i destinatari del provvedimento di sequestro eseguito stamani dalla Dia di Reggio Calabria. Il provvedimento, secondo quanto si è appreso, è stato reso possibile da una legge entrata in vigore dieci mesi fa che consente il sequestro di beni anche agli eredi. L’inchiesta, inoltre, avrebbe permesso di ricostruire il patrimonio accumulato in 30 anni da Domenico Rugolo, di 74 anni, considerato dagli investigatori il boss dell’omonima cosca di Castellace di Oppido Mamertina.
BENI SEQUESTRATI
Tra i beni sequestrati, secondo quanto si è appreso, figura anche il 16% del prezzo al quale una società, la Devin, della quale Princi sarebbe stato socio occulto, cedette, per oltre 11 milioni di euro, alla Credit Suisse il centro commerciale Porto degli ulivi di Rizziconi. Tale quota era stata già sequestrata nel corso dell’operazione condotta a maggio dello scorso anno, nel corso della quale furono arrestati Rugolo e due suoi generi, Domenico Romeo, di 41 anni, e Pasquale Inzitari, di 49, all’epoca esponente dell’Udc e poi sospeso dal partito che si trova ancora detenuto. Nell’inchiesta era coinvolto anche Princi del quale, proprio il giorno degli arresti, era stata dichiarata la morte.

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