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”L’ANISAP Basilicata condivide le indicazioni della Svimez perché in materia di federalismo sanitario, il Governo e le Regioni definiscano obiettivi di salute e bisogni sanitari da soddisfare, con i costi e le risorse necessarie, invece di fare il procedimento inverso, cioe’ far derivare i bisogni dalle risorse disponibili, in linea con la strategia del Presidente De Filippo per la definizione di livelli essenziali di assistenza uguali per tutti, quale un’opportunità per il Paese”. E’ quanto afferma in una nota la Presidenza regionale dell’ANISAP (Associazione nazionale imprese-strutture sanità privata) esprimendo parere favorevole all’istituzione di un’Agenzia tecnica al servizio delle Regioni meridionali per affiancarle sia per gli aspetti di progettazione che di accompagnamento alla realizzazione degli interventi.

“Il nuovo modello di sanità federalista, dando corso alle conclusioni degli Stati Generali della Salute – è scritto nella nota – non può prescindere da una più forte ed efficace integrazione sussidiaria tra pubblico e privato che coniughi esigenze degli utenti con quelle del risparmio e delle imprese della sanità. Fa bene l’assessore Martorano a difendere l’esperienza, senza dubbio originale e positiva della Basilicata che si distingue da quella di altre Regioni del Sud che hanno accumulato disavanzi significativi, solo che – afferma l’ANISAP Basilicata – diventa necessario dar seguito agli annunci, mostrando l’attenzione dovuta al comparto della sanità privata”.

“Come evidenzia la Svimez, non vi e’ adeguata garanzia del fatto che le regioni definite virtuose effettivamente eroghino i livelli essenziali di assistenza (LEA), nentre si definisce lo standard in base a ‘un puro criterio contabile, isolato dal contesto, cioe’ senza che risulti affidabile il meccanismo proposto per tenere conto delle condizioni socio-economiche, che per ammissione generale influenzano costi e spesa in modo diverso tra territori. Anche la soluzione adottata per quanto concerne la mobilita’ ospedaliera e’ fortemente discutibile, al punto che la curiosa conseguenza dell’applicazione del criterio adottato sarebbe per le regioni virtuose una riduzione di trasferimenti rispetto a quelli disponibili in quattro casi su cinque. Come dire: le regioni virtuose hanno gia’ ora risorse piu’ che sufficienti per i LEA, quindi sono automaticamente in grado di erogare servizi standard. Ma adottare l’equilibrio finanziario quale unico criterio per definire la virtu’ territoriale collide nettamente con quanto indicato dall’articolo 18 delle legge 42, dove si parla di un percorso di convergenza graduale verso un obiettivo di ”efficienza sostenibile”.

“La cosiddetta governance sanitaria, da ridefinire con nuove regole sia a livello nazionale che regionale – si sottolinea nella nota – rappresenta sicuramente una priorità per questa nuova fase di legislatura regionale. L’ANISAP Basilicata tra le priorità da affrontare indica la normativa di accreditamento istituzionale sia per le strutture pubbliche che per le strutture private, insieme ad una rete efficace di controllo sulla qualità delle prestazioni rese e sul livello di soddisfazione degli utenti. I titolari di laboratori, centri di F K T, strutture erogatrici di numerose e differenti prestazioni, in forma convenzionata o non con il SSR non temono la competizione con il pubblico a patto però che essa avvenga in condizioni di parità e che quindi tutto il complesso sistema di normative per l’accreditamento e di controlli non valga solo per il privato. Si tratta in sostanza di determinare le condizioni perché si realizzino tutte le condizioni per rendere piu’ efficiente il servizio sanitario regionale, che può funzionare efficacemente solo se funziona il mix pubblico-privato”.

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