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VILLAPIANA – Domenica Ruggiano, l’unica superstite della strage di Villapiana, in cui sono stati uccisi il marito della donna e la figlia, dal letto dell’ospedale di Rossano continua a chiedere notizie dei suoi congiunti. E’ lei l’unica che può dare una svolta alle indagini, salvo ovviamente le risposte che potranno venire dalle perizie tecniche. Domenica ha visto qualcosa nei tragici minuti della mattanza. Qualcosa l’ha convinta a non parlare e a non chiedere i soccorsi, al punto da sdraiarsi a letto, attendendo una decina di ore nonostante perdesse sangue per la ferita di arma da fuoco. Una scelta incomprensibile con gli inquirenti, concentrati a verificare quei rapporti tesi all’interno dei congiunti diretti della famiglia Genovese. Frizioni continue, emerse nel corso dei vari interrogatori effettuati dopo la strage. E di rapporti tesi si sarebbe parlato anche rispetto all’altra figlia di Domenica e Vincenzo. Lei non era nella casa di Villapiana al momento della sparatoria perché vive con il marito in un’altra abitazione, ma nulla al momento è escluso con certezza dagli investigatori, e ogni alibi viene confrontato e riscontrato .Anche per questo, appena Domenica Ruggiano si sarà ripresa dallo shock, sarà sentita con l’assistenza di un difensore di fiducia.   

L’AUTOPSIA. Intanto, nell’ospedale di Castrovillari è stata eseguita domenica mattina l’autopsia sui due cadaveri di padre e figlia. Il primario del reparto di medicina legale, Walter Caruso, ha lavorato per diverse ore ma sugli esiti mantiene il più stretto riserbo.  Gli investigatori ritengono fondamentale gli esiti degli accertamenti tecnici, tra i quali l’esame stub effettuato sia alle due vittime, che alla donna ferita e ad alcuni congiunti. In particolare, oltre alla prova di sparo, si punta molto anche sulle impronte digitali e sulla verifica di una traccia di sangue trovati sul fucile rinvenuto nell’abitazione. Da queste analisi gli investigatori ipotizzano di poter riuscire a far luce su quanto avvenuto a Villapiana.

IL PROCURATORE. «Stiamo indagando. Non stiamo lasciando nulla di intentato. Abbiamo fatto tutti i rilievi del caso». Così il procuratore capo della Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, Franco Giacomantonio, si è espresso sul duplice omicidio. «Stiamo valutando – ha evidenziato il procuratore – anche la possibilità che sulla scena ci sia potuto essere qualche altra persona. La signora Ruggiano è stata sentita, ma essendo traumatizzata e sotto shock – ha concluso – non è nelle condizioni ottimali per dirci quello che è successo». 

 

 

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