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Potenza: domiciliari per la titolare del chiosco di articoli da regalo di via del Gallitello 
Francy è di nuovo libera!
Era in carcere per una mini-condanna “dimenticata” a 6 mesi per botti illegali
di LEO AMATO
POTENZA – «La signora alle ore 15 è uscita dal carcere e ora si trova a regime di domicliari». La conferma alla notizia che in tanti si aspettavano è arrivata dall’avvocato Sergio Lapenna.  
E’ tornata a casa ieri pomeriggio Franca D’Affuso la 52enne titolare del chiosco-rivendita di articoli da regalo “Accessoriamoci da Francy” di via del Gallitello, a Potenza, finita in carcere nei giorni scorsi a causa di una mini-condanna “dimenticata” a sei mesi di reclusione per aver venduto alcuni botti illegali durante le festività di San Silvestro di cinque anni fa. 
«Adesso – spiega ancora l’avvocato – può uscire dalle 10 alle 12, e quanto prima si riunirà il collegio del Tribunale di sorveglianza per valutare anche la seconda istanza che avevamo presentato in questi giorni, per l’affidamento in prova ai servizi sociali, che poi con ogniprobabilità le permetterebbero di tornare a lavorare nel suo negozio. Adesso l’importante è che uscita dal carcere». 
La signora infatti stava ormai attraversando un profondo travaglio interiore, lontana dai figli cresciuti da sola in questi anni grazie proprio al lavoro di commerciante, prima ambulante poi nel chiosco di via del Gallitello. D’altronde anche i suoi precedenti, per quanto chiamarli così possa sembrare persino eccessivo, quelli che le avevano impedito la concessione d’ufficio della sospensione condizionale della pena, non parlano altro che di questo: un’attività a contatto con la gente che l’ha anche resa a suo modo un personaggio popolare in città. Quindi cassette e cd rom pirata, oltre ai botti che le sono costati anche l’ultima fatidica condanna a sei mesi di detenzione. Niente di più. Motivi per cui in carcere la signora avrebbe cominciato a rifiutare il cibo. Ma da ieri è diverso. 
«Sembra resuscitata». Ha spiegato soddisfatto l’avvocato Lapenna. «Sono contento – ha aggiunto – perché la giustizia ha fatto il suo corso ed è una cosa importante per la celerità sia della Questura, che del pm dell’esecuzione, Laura Triassi, e del magistrato di sorveglianza, il giudice Paola Stella». Poi c’è stato il Quotidiano. «E’ anche merito vostro se le cose si sono mosse così velocemente». Ha concluso l’avvocato.  
Franca D’Affuso era finita in carcere nei giorni scorsi per un pasticcio, simile a un orrore giudiziario, per cui lo stesso avvocato Lapenna ha spiegato che da parte del suo predecessore c’era stata una dimenticanza. Così in pratica da un’ordine di carcerazione consegnato il mese scorso con tutte le rassicurazioni del caso sulla possibilità di fare almeno istanza per una misura alternativa, si è arrivati alla visita improvvisa dei carabinieri nell’abitazione della signora e al suo arresto davanti agli occhi dei familiari.
l.amato@luedi.it 

POTENZA – «La signora alle ore 15 è uscita dal carcere e ora si trova a regime di domicliari». La conferma alla notizia che in tanti si aspettavano è arrivata dall’avvocato Sergio Lapenna.  E’ tornata a casa ieri pomeriggio Franca D’Affuso la 52enne titolare del chiosco-rivendita di articoli da regalo “Accessoriamoci da Francy” di via del Gallitello, a Potenza, finita in carcere nei giorni scorsi a causa di una mini-condanna “dimenticata” a sei mesi di reclusione per aver venduto alcuni botti illegali durante le festività di San Silvestro di cinque anni fa. «Adesso – spiega ancora l’avvocato – può uscire dalle 10 alle 12, e quanto prima si riunirà il collegio del Tribunale di sorveglianza per valutare anche la seconda istanza che avevamo presentato in questi giorni, per l’affidamento in prova ai servizi sociali, che poi con ogni probabilità le permetterebbero di tornare a lavorare nel suo negozio. Adesso l’importante è che uscita dal carcere»

La signora infatti stava ormai attraversando un profondo travaglio interiore, lontana dai figli cresciuti da sola in questi anni grazie proprio al lavoro di commerciante, prima ambulante poi nel chiosco di via del Gallitello. D’altronde anche i suoi precedenti, per quanto chiamarli così possa sembrare persino eccessivo, quelli che le avevano impedito la concessione d’ufficio della sospensione condizionale della pena, non parlano altro che di questo: un’attività a contatto con la gente che l’ha anche resa a suo modo un personaggio popolare in città. Quindi cassette e cd rom pirata, oltre ai botti che le sono costati anche l’ultima fatidica condanna a sei mesi di detenzione. Niente di più. Motivi per cui in carcere la signora avrebbe cominciato a rifiutare il cibo. 

Ma da ieri è diverso. «Sembra resuscitata». Ha spiegato soddisfatto l’avvocato Lapenna. «Sono contento – ha aggiunto – perché la giustizia ha fatto il suo corso ed è una cosa importante per la celerità sia della Questura, che del pm dell’esecuzione, Laura Triassi, e del magistrato di sorveglianza, il giudice Paola Stella». Poi c’è stato il Quotidiano. «E’ anche merito vostro se le cose si sono mosse così velocemente». Ha concluso l’avvocato.  Franca D’Affuso era finita in carcere nei giorni scorsi per un pasticcio, simile a un orrore giudiziario, per cui lo stesso avvocato Lapenna ha spiegato che da parte del suo predecessore c’era stata una dimenticanza. Così in pratica da un’ordine di carcerazione consegnato il mese scorso con tutte le rassicurazioni del caso sulla possibilità di fare almeno istanza per una misura alternativa, si è arrivati alla visita improvvisa dei carabinieri nell’abitazione della signora e al suo arresto davanti agli occhi dei familiari. 

 

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