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Li ha aspettati mentre si recavano nel loro podere, al confine tra i territori comunali di Gorgoglione e Cirigliano, e dopo aver fermato l’auto ha sparato loro a bruciapelo con un fucile da caccia, probabilmente caricato a pallettoni. 

Così Antonio Saponara, 40enne di Cirigliano, ha freddato suo cognato Giovanni Lauria, 30 anni di Gorgoglione, e Giuseppe De Rosa di Cirigliano, nipote della vittima di appena 27 anni, davanti agli occhi di un testimone, seduto dietro la vettura. 

«Tu non c’entri, a te non ti ammazzo», ha detto al terzo uomo presente nella macchina. 

Poi, come se niente fosse accaduto, si è recato al lavoro nei vicini cantieri forestali, dove sarebbe arrivato già intorno alle 7.

 

Un delitto consumato con una freddezza impressionante, maturato negli ambienti rurali probabilmente per motivi legati allo sconfinamento degli animali delle due vittime nella proprietà del killer. 

L’episodio ha gettato nello sconforto le due piccole comunità della Montagna materana, dove da poco erano stati eletti due nuovi sindaci, Giuseppe Filippo a Gorgoglione e Franco Galluzzi a Cirigliano. 

I cadaveri sono stati scoperti in seguito alle grida disperate del testimone ed al proprietario di un fondo confinante che ha telefonato subito ai carabinieri del posto. In questo momento, dopo i rilievi scientifici del caso, si sta attendendo l’arrivo del magistrato per la verifica dei luoghi prima di rimuovere i cadaveri. Comprensibile la rabbia e lo sconcerto delle due famiglie colpite da questo immane dramma senza precedenti per le due comunità.

 

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