X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

POTENZA – Per il momento il fascicolo è ancora contro ignoti, ma dal contenuto degli esposti inviati al Quotidiano della Basilicata si potrebbe capire quand’è avvenuta la fuga di notizie restringendo non poco la cerchia dei sospettati.

Si sono presentati agli inizi di giugno nella redazione di via Nazario Sauro 102 gli agenti della Squadra mobile di Potenza, che stanno indagando sulla selezione truccata – e abortita – a ottobre per 50 contratti triennali in Regione da tecnico del Po Fesr.

A firmare il «decreto di esibizione ed acquisizione di documenti» è stato il pm Francesco Diliso, titolare del fascicolo d’indagine avviato proprio a seguito degli esposti anonimi recapitati alle redazioni della Nuova del Sud e del Quotidiano tra il secondo e il terzo giorno fissato per gli orali.

«Alcuni hanno già le domande di fare l’orale». Recita il testo del primo corredato da un fascicoletto con oltre 200 domande del tipo di quelle che venivano sorteggiate dal candidato durante la prova. «Prima che finiscono le prove pubblicatele e contestatele». Così scriveva il suo autore senza volto dopo essersela presa con l’ex presidente della giunta Vito De Filippo e l’autorità di gestione del Po Fesr Patrizia Minardi, presidente della commissione d’esame.

«La lista delle domande che i concorrenti “estraggono casualmente” è pubblica! Circola da un po’ anche nelle mani dei fortunati vincitori». Insisteva un secondo esposto, recapitato a mano al Quotidiano (sulla busta affrancata non risulta apposto il timbro del centro di smistamento della posta, ndr) anche dopo che la Nuova aveva posto con una certa enfasi l’interrogativo su un «Concorso pre elettorale “truccato?”».

Ma ancora prima che Patrizia Minardi e gli altri due membri della commissione d’esame, gli avvocati Pasquale Golia e Anna Roberti, decidessero di bloccare tutto rassegnando le dimissioni.

«Circola da un po’ nelle mani dei fortunati vincitori». Aggiungeva il secondo misterioso scribacchino citando con una certa dimistichezza anche la «violazione n.25 del Trattato Ue: disparità di trattamento». Tanto per restare alle materie su cui verteva la selezione in corso.

A riprova anche del fatto che in entrambi i casi i sospetti sull’identità dell’autore potrebbero restringersi agli stessi partecipanti alle selezioni. Magari a qualcuno dei 40 già esaminati nei primi due giorni di orali che non aveva ottenuto il massimo dei voti, e per questo aveva tutto l’interesse ad annullare tutto. Oppure dei 60 ancora in attesa di giudizio, che durante gli orali degli altri hanno visto circolare quel fascicoletto e sono riusciti a farsene una copia in tempo soltanto per denunciare.

Questa è l’ipotesi meno grave, ma non è escluso che le cose siano andate in maniera diversa dato che la stessa Patrizia Minardi, parlando con il Quotidiano aveva avanzato il sospetto che non si trattasse proprio delle stesse domande divise per 3 argomenti (programmazione dei fondi comunitari, controlli e regole per la loro erogazione e appalti e aiuti alle imprese, ndr), approvate dalla commissione e sorteggiate da tre scatoli distinti durante le prove. Quelle contenute nel fascicoletto circolato tra candidati e redazioni sarebbe state piuttosto una bozza. Allora chi può averla trafugata? Qualche membro della commissione che voleva aiutare gli amici, o gli amici degli amici, come denunciano gli anonimi? O qualcun altro all’interno degli uffici del Po Fesr dove si è riunita per stilare materialmente i quesiti, all’interno della palazzina della presidenza della giunta regionale?

Di sicuro c’è che degli oltre 100 candidati per quei 50 contratti triennali da 33mila euro lordi l’anno, 80 lavorano già lì, in quelle stanze del palazzo della Regione di via Verrastro. Precari da 8 anni in scadenza il giorno stesso in cui era prevista la fine delle selezioni per i loro rimpiazzi.

Senza le accuse e le dimissioni della commissione oggi almeno 30 di loro sarebbero fuori, nonostante la promessa di sindacati e Regione di provvedere a una loro sistemazione. Invece è scoppiato lo scandalo e ad aprile il Consiglio regionale ha votato il rinnovo per tutti e 84, nella legge finanziaria, fino al 31 luglio.

Entro questa data andrebbe ultimata una nuova selezione. Resta solo da vedere se sarà più fortunata della prima.

l.amato@luedi.it

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE