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IRSINA – Il pubblico ministero di Vall della Lucania, Alfredo Greco, ha chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizion e per il prelato irsinese monsignor Giuseppe Rocco Favale, ex vescovo di Vallo, con l’ipotesi di reato di diffamazione.
Il provvedimento scaturisce nell’ambito del procedimento penale, che lo vede contrapposto all’attore e direttore artistico di “Velia Teatro” Michele Murino, «persona –si legge nella richiesta di rinvio a giudizio– che lo aveva pubblicamente e reiteratamente contestato».
In un articolo apparso sul Corriere del Mezzogiorno nel 2010, infatti, Murino, che non ha mai perdonato al religioso di aver chiuso le porte del teatro gestito dalla Diocesi alla sua Compagnia e l’ha anche denunciato all’Antitrust per una presunta gestione monopolistica del settore spettacoli nel Cilento, accusava Sua Eccellenza di aver fatto costruire un ristorante della Diocesi al posto del maxi parcheggio previsto dal progetto presentato alla Prefettura, violando così quanto stabilito nel documento già approvato.
L’accusa di diffamazione nasche da un’intervista rilasciata da monsignor Favale, il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo, a un’emittente locale. Secondo Murino, in quella occasione monsignor Favale avrebbe offeso la sua reputazione, pur senza mai nominarlo e far riferimento a fatti specifici, indicandolo come una persona che «cercava un po’ denigrare le persone” al fine di ottenere qualche cosa». «Allo stesso modo –scrive il sostituto procuratore– cui altri fanno uso della pistola, altri fanno uso della ‘ndrangheta, altri del pizzo, e faceva uno specifico riferimento a un’espressione pubblicamente usata da Murino proprio in quei giorni definendosi “sentinella del Cilento”, sicchè egli diceva: “…fare la sentinella del proprio territorio non significa agire solo per interessi, ma soprattutto per resistere ai ricatti…». L’udienza preliminare è fissata per il 4 febbraio 2015.

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