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L'esterno della Catasta

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LA PORTA della Calabria è il Pollino: un paesaggio montuoso primitivo che risale a 200 milioni di anni fa; forza generatrice di rocce dolomitiche e bastioni calcarei, di grotte carsiche e dirupi improvvisi, circhi glaciali e pianori, prati e pascoli d’alta quota. Un massiccio che, abbracciando Calabria e Basilicata, è la riserva naturale più ampia d’Italia.

Il Pollino, è l’ultimo rifugio del pino loricato, che è il suo simbolo. È una pianta imponente, sopravvissuta all’ultima glaciazione, e ha messo radici, profondissime, fra le rocce impervie. Questo è il luogo dove forse un dio della natura, ha ordinato gli alberi più strani e più belli. Si affacciano su un paesaggio che evoca miti, che fa immaginare lotte tra animali preistorici.  La peculiarità del paesaggio, anche di quello umano, rimane la “ricchezza della semplicità”, quella che da sempre distingue la gente di Calabria. Ed è proprio da qui che bisogna ripensare un’offerta turistica nuova e incisiva. Ripensare la Calabria come un luogo di recupero spirituale per tutta la gente estenuata dalle nevrosi, dalle intossicazioni, dal consumismo che ormai ha standardizzato luoghi e persone.

In questo luogo nasce la Catasta, il primo hub turistico e di culture nel Parco Nazionale del Pollino. Intuizione turistica sostenibile, in perfetto equilibrio con le nuove aspettative di un viaggiatore attento all’ambiente naturale e attratto dalle sue prerogative. Nell’opera architettonica ispirata alla vita di montagna si punta sull’esperienza. È un centro visita evoluto, dedicato al grande patrimonio del Parco Nazionale del Pollino, che punta sui percorsi culturali, formativi ed enogastronomici.

COS’E’ LA CATASTA, GUARDA IL VIDEO

La Catasta ha aperto a luglio dello scorso anno nel territorio di Morano, sul pianoro di Campotenese, tra i 69 geositi Unesco che vanta il Parco, e teatro di uno degli scontri cruciali che sancì l’avanzata dei napoleonici nel Meridione. Il nuovo format di accoglienza turistica prende vita in un open space di 620 mq, circondato da 10mila mq di giardino con oltre quaranta specie botaniche. La grande opera architettonica dalla forma iconica evoca una catasta di legno, da cui il nome del progetto. A pochi metri dallo svincolo di Campotenese sull’autostrada del Mediterraneo, logisticamente centrale nel comprensorio montano, l’imponente architettura è la Porta del Parco, il luogo di transito e di approdo da cui comincia l’esperienza di viaggio e dove si approfondisce la conoscenza. Ospita al suo interno un’area espositiva corredata di pannelli didattico informativi e ausili tecnologici che raccontano il grande patrimonio naturalistico, geologico e culturale del Pollino.

Nell’ampio spazio, l’attività divulgativa dei tesori del Parco è fortemente sostenuta dal punto ristoro con caffetteria che valorizza la produzione agricola e la cultura gastronomica del territorio, le specialità e i piatti della tradizione, le storie dei piccoli produttori. A sostegno di questo ricchissimo repertorio identitario la Catasta ha anche allestito la bottega con i prodotti locali, le Dop, le Igp, le Pat, l’enoteca e l’olioteca. Il mondo del Pollino è anche il tema portante della libreria allestita nello spazio living che propone al visitatore una vasta produzione editoriale. È così che ogni attività di promozione territoriale mette al centro il visitatore introducendolo ad una esperienza che si rivelerà unica.

Il progetto Catasta è la dimensione che ogni viaggiatore, curioso e interessato a entrare nelle pieghe dei luoghi, vorrebbe incontrare. L’universo naturale del Parco Nazionale del Pollino si svela anche così: con le parole, i racconti, le attività proposte che conducono nell’immersione totale in un paesaggio, naturalistico e umano, davvero straordinario. Vale la sosta, prima di intraprendere il viaggio nel cuore antico del Pollino.

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