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CON l’insediamento della commissione liquidatrice, il Comune di Potenza deve ufficialmente cominciare a preparare i propri conti. Da ieri sono infatti scattati i 90 giorni che l’amministrazione di Potenza può utilizzare per redigere un bilancio di previsione 2015 riequilibrato, cioè in pareggio.
Nel frattempo, i commissari inviati dal Viminale prenderanno in carico lo smaltimento del debito pregresso, quello che anticipa l’amministrazione in cui è stato approvato il dissesto.
Della commissione straordinaria di liquidazione fanno parte un segretario generale del ministero, Michele Ronza, un dirigente ispettore del ministero dell’economia e delle Finanze, Gaetano Mosella, un dottore commercialista, Mauro Milillo. Sono stati nominati con decreto del presidente della Repubblica lo scorso 29 gennaio.
Ieri il primo incontro con l’amministrazione potentina. I tre funzionari hanno avuto un primo colloquio con il sindaco Dario De Luca, il segretario generale del Municipio lucano, Giovanni Moscatiello, e il presidente del consiglio comunale, Luigi Petrone.
Poi, subito al lavoro. Per questi supertecnici del Viminale il compito gravoso di smaltire un debito storico importante, che si è cristallizzato negli anni.
Al sindaco e alla giunta (qualora De Luca chiudesse la fase di trattativa e riuscisse a formare un esecutivo condiviso) spetterà invece l’onere del bilancio riequilibrato. E non sarà un’impresa facile.
Per il 2015 il primo “sbilancio” che bisogna fronteggiare è quello tra le uscite previste, circa 94 milioni, e le entrate, calcolate in 70 milioni di euro. Allo scarto – 24 milioni di euro di disavanzo – vanno aggiunti 8 milioni come quota parte del debito 2014.
Il sindaco De Luca ha spiegato più volte che attraverso una poderosa operazione di risparmio (sul trasporto e sulla bolletta energetica, soprattutto), anche con la previsione di maggiori entrate a livello tributario, il deficit da coprire resterebbe intorno ai 12 milioni di euro.
È questa la cifra attorno a cui si gioca la partita più importante per il prosieguo della legislatura. Ed è questa la cifra oggi al centro della trattativa tra il Comune capoluogo e gli enti superiori, Regione in testa.
Anche la Regione ha spiegato di essere in difficoltà rispetto ai trasferimenti alle periferie, visti i tagli e le riduzioni di finanziamenti dello Stato, il calo delle royaltys e alcune vertenze importanti – a partire da quella che sta investendo le Province. Ma da viale Verrastro sembra sia arrivata almeno una disponibilità a sostenere con una quota maggiore delle previsioni il trasporto pubblico urbano. Proprio sul piano di trasporto locale è atteso oggi un appuntamento importante: se ne discuterà in consiglio comunale. L’ipotesi fatta da uffici e consiglieri rispetto alla bozza di piano in discussione è di un risparmio di almeno 8 milioni di euro sulla spesa standardizzata negli anni precedenti.

sa.lo.

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