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La spiaggia di Santa Maria di Ricadi

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RICADI (VIBO VALENTIA) – «In 50 anni che vivo qui non ho mai visto una scena del genere». Lo sconcerto e l’incredulità tingono le parole di questa donna che – come tante altre persone – domenica pomeriggio ha assistito ad una furibonda rissa che ha visto coinvolti circa 30 soggetti, e che si è svolta in due fasi e altrettante location prima dell’arrivo dei carabinieri che però non hanno colto alcuno dei protagonisti sul fatto e che, quindi, stanno ricostruendo con non molta fatica quanto avvenuto.

Siamo a Capo Vaticano, precisamente nella frazione Santa Maria. Assolata domenica d’estate nella porzione di spiaggia libera, tradizionalmente affollata da un ampio e variegato target di età: dai giovani agli anziani, passando per le comitive più o meno numerose di famiglie, molte delle quali provenienti anche da fuori provincia.

La giornata scorre tranquilla, ma verso le 18 si verifica un vero e proprio inferno. Urla, bestemmie, insulti accompagnati dall’utilizzo di remi ed ombrelloni davanti agli occhi increduli dei presenti, tra i quali molti bambini che ad un certo punto si sono messi a piangere, portati rapidamente via dai propri genitori in preda al panico che il turbine di follia potesse investirli in pieno.

Non è ancora chiaro cosa abbia dato il “la” a tutto quanto, sta di fatto che inizialmente – a quanto sembra – a farne le spese sia stata una persona anziana e i soggetti – perlopiù familiari – che sono accorse in suo aiuto. Dall’altro lato una comitiva di persone provenienti dal Reggino.

Secondo il racconto dei numerosi presenti la rissa è durata oltre 30 minuti: «Anche tre quarti d’ora – ha aggiunto un’altra donna – senza che arrivassero le forze dell’ordine. In spiaggia era il parapiglia. Vedevamo volare ombrelloni, sedie, finanche qualche remo delle barche presenti nelle vicinanze. Sembrava la scena di un film»; una situazione, questa, finita inevitabilmente col degenerare, coinvolgendo, suo malgrado, chi era intervenuto per dividere le parti, ritrovandosi in tal modo risucchiato nel vortice di violenza gratuita e incontrollata.

Il primo tempo ha avuto come teatro l’arenile, il secondo la piazzetta della frazione dove si è consumato l’atto conclusivo prima dell’arrivo dei carabinieri della stazione di Spilinga e della Compagnia di Tropea con ben quattro pattuglie; solo che a quel punto dei protagonisti della gravissima vicenda neanche l’ombra. Ad ogni modo, sono state avviate le indagini.

E c’è chi adesso chiede maggiori controlli anche video della zona – soprattutto in quella della piazzetta – anche sulla scorta della circostanza che appena pochi giorni addietro, non molto distante, si è verificato un altro episodio: l’aggressione ai danni di un noto ristoratore da parte di un uomo già noto alle forze dell’ordine, strascico della rimozione di uno scivolo abusivo per le barche operata dal Comune dopo il sequestro disposto l’anno precedente dalla Procura. Si chiede all’amministrazione comunale l’installazione di un impianto di video sorveglianza e ai carabinieri, polizia e finanza, l’intensificazione della loro presenza.

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