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Una delle precedenti edizioni del Premio Berto

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Valentina Della Seta, Le ore piene, Marsilio Romanzi; Gaia Giovagnoli, Cos’hai nel sangue, Nottetempo Edizioni; Edoardo Pisani, E ogni anima su questa terra, Castelvecchi; Davide Rigiani, Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino, Minimum Fax; Fosca Salmaso, Mia sorella, Il Saggiatore sono le “opere prime” finaliste del XXIX Premio Letterario Giuseppe Berto.

Spetta quest’anno a Capo Vaticano, a casa di Giuseppe Berto, il 10 settembre, ospitare la cerimonia di premiazione 2022; il premio, infatti, gode dell’alternanza annuale tra i due luoghi elettivi del grande scrittore: Mogliano Veneto, dove è nato, e Capo Vaticano (Ricadi) dove ha scritto alcuni dei suoi capolavori, il Male Oscuro e La Gloria.

Una partecipazione corale da parte dell’editoria italiana, quella di questa edizione: oltre 50 le opere pervenute e 38 le diverse case editrici partecipanti attraverso i loro scrittori esordienti; la vocazione del Premio, sin dalla prima edizione, nel nome di Giuseppe Berto, rimane saldamente ancorata alla scoperta di nuovi talenti letterari, affermandosi in tal modo, dal 1988 in poi, come uno dei premi letterari più prestigiosi del nostro paese.

«La giuria del “Premio Berto” ha messo al centro delle sue scelte le qualità di una scrittura capace di restituire alla parola il suo potenziale conoscitivo – commenta il presidente della giuria Ernesto Ferrero – confrontandosi senza complessi con il canone letterario e aprendosi alle risorse una immaginazione visionaria, i cinque finalisti hanno declinato in modo originale alcuni tra i temi più cari al romanzo contemporaneo: i conflitti famigliari e generazionali, la ricerca dell’identità, l’indagine su antichi misteri irrisolti, l’esplorazione del sesso estremo, la fantasia esplosiva dei bambini, in grado di smascherare l’ordine fittizio del mondo degli adulti».

La Giuria che ha valutato le opere in concorso, presieduta da Ernesto Ferrero, scrittore, critico, consulente editoriale e direttore del Salone del libro di Torino dal 1998 al 2016, è composta inoltre da: Cristina Benussi, Università di Trieste, Giuseppe Lupo, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano e scrittore, Laura Pariani, scrittrice, Stefano Salis, critico e giornalista del Sole 24 Ore, Emanuele Zinato, Università di Padova.

Al vincitore, che sarà proclamato nel corso della finale, andrà un premio in denaro di 5.000 euro, e altri 2.000 verranno ripartiti tra gli altri quattro finalisti. Il Premio Letterario si regge sul contributo essenziale dell’Associazione Culturale Giuseppe Berto e con il supporto delle Regioni Calabria e Veneto, dei Comuni di Ricadi e Mogliano Veneto e il sostegno del main sponsor San Marco Group, azienda leader in Italia nella produzione e distribuzione di pitture e vernici in qualità, da sempre a supporto delle arti e dei giovani talenti.

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