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Duro colpo contro il clan Cesarano: 18 indagati tra Castellammare di Stabia, Pompei, Brescia e Pisa. Tra i reati contestati anche tentato omicidio, rapina e spaccio. Tra le vittime, ci sarebbe anche un parente del narco-trafficante internazionale Raffaele Imperiale

Sono 18, in tutto, gli indagati affiliati al clan Cesarano che dalle prime luci dell’alba di questa mattina, lunedì 10 luglio, raggiunti da misure cautelari – arresti in carcere, ai domiciliari e divieti di dimora – tra Castellammare di Stabia (Na), Pompei (Na) e nelle province di Brescia e di Pisa.

Ad eseguire le misura cautelari, emessa dal GIP del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, sono stati i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia.

18 indagati appartenenti al clan Cesarano, i dettagli

I 18 indagati, con legami col clan Cesarano, sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione armata di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione aggravata dal metodo mafioso, porto illegale di arma clandestina aggravato dal metodo mafioso, rapina aggravata dal metodo mafioso, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.

Tra le vittime, figura anche un parente del narco-trafficante internazionale Raffaele Imperiale, un imprenditore coinvolto in una estorsione da 50mila euro.

Le indagini erano partite a giugno 2020 e, in particolare, hanno portato a scoprire che al vertice dell’organizzazione criminale si collocherebbero le figure di Vincenzo Cesarano, detto “O Mussone”, Luigi Belviso e Giovanni Cafiero.

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