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Un avvallamento sull'asfalto della Statale 18

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VIBO VALENTIA – Era il 22 novembre 2023 quando, dopo due anni di peripezie e quattro mesi di lavori, finalmente riapriva la strada di collegamento Statale 18-Vibo Marina, che attraversa l’abitato di Longobardi. Sembrava essere finalmente la volta buona, anche perché la cifra investita dal Comune è stata ingente (900mila euro) e poi perché gli interventi messi in atto sono stati radicali rispetto a quelli precedenti. Insomma, non c’era motivo di dubitare che i problemi (crepe e cedimenti) del passato non si sarebbero ripresentati, almeno non subito, ma così non sembrerebbe. È comparso, infatti, sull’asfalto, poco dopo il bivio, un dislivello lungo circa un metro, per come si può chiaramente notare osservando le linee orizzontali bianche di segnalazione.

Non è chiaro da quando, con precisione, si sia formato tale dislivello provocato dal cedimento del terreno sottostante il manto stradale, sta di fatto che è lì, ben visibile alle centinaia di automobilisti che quotidianamente percorrono questo tratto. In attesa di capire con precisione cosa abbia provocato tutto questo gli oppositori dell’amministrazione comunale non hanno perso tempo cogliendo l’occasione per sferrare un nuovo attacco. In particolare il segretario del circolo di Vibo del Pd, Francesco Colelli, ha avanzato alcuni rilievi: “A solo un mese dalla riapertura, questa è la situazione della strada statale di Longobardi. Iniziano i primi avvallamenti e cedimenti, e i primi interventi a colpi di cemento. Non sarà mica l’ennesimo lavoro fatto male? E, poi, ci dobbiamo preparare ad una nuova chiusura della circolazione?”. Ovviamente, tale episodio arriverà all’attenzione del sindaco e dell’assessore ai Lavori Pubblici dai quali si attendono chiarimenti sul punto, ma se dovesse trattarsi di un nuovo – ennesimo – cedimento bisognerà interrogarsi su come sono stati svolti i lavori ed impiegati i relativi finanziamenti pubblici.

La storia. Vicenda travagliata, quella della strada statale tra Vibo e Longobardi. Nell’autunno del 2019 il muro di contenimento della strada cedette a causa di una forte ondata di maltempo, lasciando aperta soltanto una corsia. In quel caso l’accesso era consentito esclusivamente ai residenti mentre i forestieri potevano percorrere l’arteria viaria soltanto in un senso di marcia (a salire). I lavori però hanno tardato ad iniziare, tant’è che la fase di stallo si era protratta per circa un anno e mezzo, nonostante il Comune avesse reperito i fondi per gli interventi – seppur esigui (60mila euro circa) – ma intoppi burocratici e una nuova consulenza avevano, di fatto, provocato un differimento ulteriore dei tempi che l’amministrazione comunale aveva preventivato. Lo sblocco si era avuto soltanto a giugno del 2021 e il 2 luglio successivo vi era stata la riapertura al traffico e la ripresa della normalità soprattutto per il piccolo borgo che si affaccia sul mare.

Tutto risolto? Niente affatto. Sì, perché dopo due anni di attesa, perizie e controperizie, il nuovo manto stradale aveva iniziato a mostrare qualche segno di cedimento. In una piccola porzione si era, infatti, venuta a creare una crepa nell’asfalto, causata da un lievissimo, tuttavia visibile, cedimento della parte esterna che combaciava col nuovo muro di contenimento. Cedimento che, però, si era aggravato ulteriormente nelle ore successive – complice le fitte piogge – aggravatosi nei giorni a seguire, portando ad una nuova chiusura della via di comunicazione. Il Comune, questa volta, aveva reperito 900mila euro di fondi che avevano così consentito di effettuare interventi radicali, affidati alla ditta “Lecogen”.

A novembre, come detto, la conclusione dei lavori e la riapertura al traffico. Ma adesso la storia sembra ripetersi.

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